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Sanità, c’è l’accordo nel centrodestra ma nomine dei manager rinviate al 2024

Gli attuali commissari prorogati al prossimo 31 gennaio. A giorni l’atto già in giunta?

Di Mario Barresi |

Novità sui manager? «Nessuna. Ma ormai il tema è superato: se ne parla all’anno nuovo…». Così, nel pomeriggio, un influente esponente del centrodestra siciliano risponde con sufficienza al cronista in cerca di aggiornamenti. “Radio Regione” non sbaglia: l’orizzonte della scelta dei direttori generali di Asp e ospedali s’è davvero spostato in avanti. Impossibile, per ragioni tecniche e soprattutto politiche, rispettare il termine del 31 ottobre (quando scadrà l’incarico degli attuali commissari), nonostante Renato Schifani, fino a un certo punto, abbia pressato per rispettare la promessa. E smentire «certa stampa».C’è una nuova data segnata in rosso nell’agenda della spartizione della sanità siciliana: 31 gennaio 2024. E sarà il governo regionale, forse già nella seduta di giovedì prossimo (non ancora convocata, almeno fino a ieri sera) a deliberare, su formale proposta dell’assessore alla Salute, Giovanna Volo, la proroga degli attuali 18 commissari fino a tutto gennaio prossimo. «Certo, se poi ci riusciamo prima a trovare la quadra sulle nomine – rivela un’altra informata fonte della maggioranza – è anche meglio, ma, visti i precedenti, meglio tenersi un po’ più larghi…».

I colloqui informali

L’argomento era stato già affrontato in maniera informale nel corso della giunta di venerdì scorso: il trend condiviso è lo slittamento delle nomine, «per allineare la nomina dei nuovi manager – questa la ragione “nobile” condivisa – a quelle di direttori sanitari e amministrativi», impossibile da perfezionare entro fine mese. Ma sulla questione Schifani aspettava ancora un’ultima conferma da Fratelli d’Italia. Che, attraverso i vertici siciliani, ieri ha recapitato la risposta a Palazzo d’Orléans: «Nulla osta al rinvio». Una «linea condivisa», espressa pur senza averne discusso domenica scorsa nel previsto incontro a Caltanissetta, nonostante fra i meloniani continuano a esserci idee diverse, col capogruppo Giorgio Assenza a fare la voce grossa sull’urgenza di chiudere subito la pratica. Ma passa l’opzione slittamento. Già evocata nel «consiglio» del presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno. Un bell’assist al governatore, che ha ritrovato l’armonia con il socio di maggioranza relativa del suo governo. Ora, al netto di deboli ragioni tecniche (la commissione ha concluso il lavoro: la giunta, se volesse, potrebbe nominare i manager oggi stesso), ha un alibi politico perfetto: «Ce lo chiede la coalizione». Schifani, inoltre, avrà più tempo per sanare gli strappi anche dentro il suo partito (richieste pari al doppio dei posti) ed eviterà di esporre ai cecchini malpancisti di centrodestra la strada della finanziaria all’Ars.

Tutti contenti con la proroga

Tanto più che la proroga dei commissari fa quasi tutti felici. A partire dal fondatore del “partito del rinvio”: Totò Cuffaro. Il leader della Dc, che ha pure tirato fuori la provocazione del «sorteggio fra i più meritevoli», con pazienza ha aspettato che tutti, alla fine, convergessero sulla sua posizione. Che adesso è anche quella di FdI, oltre che di Lega e Mpa. A proposito: ieri la delegazione dei “federati” ha notificato a Schifani la linea espressa da Raffaele Lombardo – presente al vertice palermitano di ieri: ci ha preso gusto, ormai non se ne perde uno – sulla «pari dignità» al «terzo polo», che rivendica gli stessi voti di meloniani e azzurri, oltre a un totale di 10 deputati all’Ars. Ergo: lo schema 6-6-2-2-2 (i manager spettanti rispettivamente a FdI, Fi, Lega, Mpa e Dc) va rivisto. Altro che recensioni stile TripAdvisor. E poi, pena «una valanga di ricorsi», per Lombardo le future nomine devono essere fate pescando «dall’elenco con tutti gli 87 idonei senza considerare le altre liste», ovvero né i 49 “immediatamente conferibili” finiti pure nella Gurs, né la “top 11” svelata da La Sicilia. Su entrambi i punti un mistero inestricabile: ma Luca Sammartino, vice Schifani e leader carismatico della Lega siciliana, è d’accordo? Lo sapremo nei prossimi tre mesi. Non c’è fretta.m.barresi@lasicilia.it

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