Notizie Locali


SEZIONI
Catania 17°

L'EPIFANIA

Befana, la tradizione della calza è intramontabile: la storia della vecchina e dei suoi doni

Di Redazione |

Ultimi barlumi delle festività natalizie: se è vero infatti che l'Epifania ''tutte le feste si porta via'', il fatto che il giorno dedicato alla Befana quest'anno cada di venerdiì prolunga fino a domenica 8 gennaio i festeggiamenti e l'ultimo ponte natalizio. 

Gli italiani trascorrono solitamente l'Epifania tra riti sacri e tradizioni popolari, ma il musa resta sempre la calza piena di dolci, caramelle e carbone, ma anche giocattoli e altri regali. Per l’Epifania quest’anno saranno due italiani su tre a fare regali, soprattutto ai protagonisti della festa, i bambini, per una spesa totale – secondo i dati di Confcooperative – di due miliardi di euro, 100 milioni più del 2022, ma 200 milioni di euro meno del 2020. 

Con il rincaro di bollette, carburanti, carrello della spesa e altre voci – dal mutuo ai trasporti – tre italiani su quattro hanno detto di aver speso troppo tra Natale e Capodanno e di voler risparmiare. La spesa media per ciascun consumatore per l'Epifania sarà di 72 euro, rivela l’indagine del centro studi di Confcooperative, spiegando che gli italiani hanno cercato di risparmiare in tutti modi, dal fare incetta nel Black Friday, ai saldi, al riciclo dei regali. 

I giocattoli nella festa della Befana dominano al Sud, secondo il 52% del campione interpellato. Calze piene di dolci, cioccolato ma anche carbone prodotto con zucchero italiano prevarrà al Centro per il 45% degli intervistati. Al Nord vince l'abbigliamento per il 40%. Confcooperative segnala tuttavia che le festività hanno acuito le difficoltà per 10 milioni di italiani. 

In passato non era però così i doni preferiti erano soprattutto arance, mandarini, fichi e prugne secche, nocciole, noci e biscotti fatti in casa, mentre per i più discoli aglio, peperoncino, patate e carbone vero. Insomma prodotti naturali a simboleggiare il significato rurale della ricorrenza che, nell'antichità, celebrava la morte e la rinascita della natura dopo il solstizio invernale. Secondo un rito pagano risalenti al X-VI secolo a.C. in Italia, si narra, infatti, che durante la notte tra il 5 e il 6 gennaio madre natura, esausta per le energie spese durante tutto l'anno, si trasformava in una buona vecchina che, dopo aver consegnato i doni, simbolo di una nuova semina, era pronta a farsi bruciare per far rinascere dalle sue ceneri una luna nuova rappresentata da una giovane Natura.  

In epoca cristiana, la Befana è stata identificata con una vecchietta a cui i re Magi avrebbero chiesto indicazioni per trovare la capanna di Gesù, ma che avrebbe rifutato loro l’aiuto: pentita poi del suo gesto, avrebbe iniziato a girare le case cercando i bambini e lasciando loro dolci e regali, per espiare il suo peccato.  

Una leggenda dice che Numa Pompilio, uno dei famosi sette re di Roma, avesse l’abitudine di appendere durante il periodo del solstizio d’inverno una calza in una grotta per ricevere doni da una ninfa. Sono passati tanti secoli, la tradizione della calza resta.

Il giorno dell'Epifania ha dato origine nella storia a numerose consuetudini. Una di queste consisteva nell'uso di eleggere il re della giornata nel corso della festa basata su abbondanti libagioni alle quali erano ammessi anche i poveri. L'usanza aveva preso piede in Francia già nel X secolo, poi in Olanda ed in Belgio intorno al 1281.

Per non parlare poi della aspetti prettamente culinari. Proprio in questo senso un dolce speciale dedicato ai Re Magi è entrato a pieno titolo nella tradizione di molti paesi. All' inizio si trattava di un pane o un dolce piatto di forma rotonda. Poi il dolce dei Re Magi ha  subito con il tempo diverse modifiche. In Olanda venivano confezionate cialde, dolci sfoglia e torte, mentre in Francia si preparavano ciambelle. Oggi, invece, in Svizzera il dolce dei Re Magi viene confezionato con un pezzo di pasta lievitata di forma rotonda intorno al quale si dispongono 5 o 6 sfere più piccole della stessa pasta in ognuna delle quali si introduce una figurina di porcellana o di altro materiale che dà diritto, a chi la trova, al titolo di re, oppure a seconda dei simboli, di principe, ministro. Prima che il dolce venga messo a cuocere viene spalmato con ghiaccia alle mandorle o nocciole e cosparso di granella di zucchero. Un'altra caratteristica è quella di introdurre nel dolce un fagiolo od una fava oppure una moneta come portafortuna.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

Di più su questi argomenti: