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“Leonora addio”, applausi e il premio Fipresci a Paolo Taviani

Il film ispirato a Pirandello e girato in Sicilia conquista un riconoscimento. Nelle sale da oggi

Di Redazione |

"Leonora addio" di Paolo Taviani vince il premio Fipresci a Berlino. La giuria della Fédération Internationale de la Presse Cinématographique per il concorso della 72ma Berlinale, composta da René Marx (Francia), Anna Maria Pasetti (Italia) e Hsin Wang (Taiwan), ha assegnato il premio a Paolo Taviani con la seguente motivazione: "Guidato dallo spirito libero del genio di Pirandello, il regista mescola poesia, malinconia, ma anche ironia, fantasia e letizia per raccontarci i misteri della vita, della morte e della memoria". 

Unico titolo italiano in competizione alla Berlinale, "Leonora addio" racconta la rocambolesca avventura delle ceneri di Pirandello e il movimentato viaggio dell’urna da Roma ad Agrigento, fino alla tribolata sepoltura avvenuta dopo quindici anni dalla morte. E a chiudere il film, l’ultimo racconto di Pirandello scritto venti giorni prima di morire, 'Il chiodo' dove il giovane Bastianeddu, strappato in Sicilia dalle braccia della madre e costretto a seguire il padre al di là dell’oceano, non riesce a sanare la ferita che lo spinge a un gesto insensato.

"Leonora addio" interpretato dall'attore siciliano  Fabrizio Ferracane, Matteo Pittiruti, Dania Marino, Dora Becker, Claudio Bigagli, esce in sala il 17 febbraio, distribuito da 01 Distribution. Il film è una produzione Stemal Entertainment con Rai Cinema – prodotto dalla catanese  Donatella Palermo – in associazione con Luce Cinecittà, in associazione con Cinemaundici realizzato con il sostegno della Regione Siciliana – Assessorato Turismo Sport e Spettacolo – Sicilia Film Commission con il contributo del MIC – DG Cinema e Audiovisivo. 

Regia, soggetto e sceneggiatura sono di Paolo Taviani, montaggio di Roberto Perpignani, musiche di Nicola Piovani (edizioni musicali Ala Bianca Publishing), costumi di Lina Nerli Taviani, scenografia di Emita Frigato, fotografia di Paolo Carnera e Simone Zampagni. Il film è stato girato in Sicilia, ad Agrigento, Catania e Siracusa, e negli studi di Cinecittà. 

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