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l'intervista

Mario Biondi e il Capodanno a Catania: «Che emozione»

A partire dalle 21 parata di stelle per salutare il nuovo anno in piazza Duomo

Di Simone Russo |

È tutto pronto per l’ultima notte dell’anno. A partire dalle 21 piazza Duomo ospiterà “La Notte di Capodanno” organizzata dal Comune, con il sostengo della Regione e dell’Ars, in collaborazione con Puntoeacapo Srl. Ad accogliere il 2024 insieme a Tananai, Anna Castiglia, Elena Manuele e Soap ci sarà Mario Biondi.«È una grande emozione suonare sul palco della mia città – dice Mario Biondi – sicuramente Catania, come città, non dovrebbe farsi dire niente da nessuno al mondo. È una città estremamente bella, vitale e piena di sorprese. Potremmo fare sicuramente di più, penso che anche il catanese singolo potrebbe fare la sua parte, oltre a pensare di essere il numero uno. Noi siamo i migliori, è la nostra mentalità. Anche a Catania potremmo essere i numeri uno, basta volerlo e non farlo rimanere un vantarsi. Ogni tanto ce ne freghiamo della nostra città e non va bene».

Cosa succederà sul palco?

«Da un musicista ci si può aspettare un po’ di musica, quello sicuro. Cercheremo di portare la nostra musica e diffonderla per la nostra gente. Buona parte dei musicisti sono catanesi. Siamo tutti piuttosto emozionati e contenti. Abitiamo in diverse parti di Italia, ma siamo dei sostenitori della nostra terra».Sarà una notte di “passaggio”.

Cosa le ha lasciato questo 2023?

«Il 23 me l’aspettavo ancora meglio, perché da noi il 23 ha un significato importante. Mi aspettavo un po’ più di culo. Guai a lamentarsi, perché stiamo lavorando tanto. È uscito il disco “Crooning Undercove” che sta viaggiando bene. Abbiamo girato tantissimi palchi in giro per il mondo. Non mi posso lamentare».

Cosa si augura per il 2024?

«Alla fine di quest’anno e all’inizio di quello nuovo, mi augurerei che ce la finiscano di camuriarrimi con la stessa domanda sui miei figli. Soprattutto la battuta. Ormai c’è questo dilagare di comici e cabarettisti. Tutti si sentono divertenti. Me ne vado al bar e mi sento dire “ma il televisore a casa non ce l’hai?”. Rispondo “ma che lavori a Zelig?”. Chiedo all’anno nuovo di avere un po’ più di rispetto per un qualcosa che per me è sacro, come i miei figli».

Nel 2024 si festeggeranno anche i 20 anni da This Is What You Are, come sono andati questi due decenni?

«Sono stati belli impegnativi con grandi soddisfazioni. Grande fatica. È un bilancio assolutamente positivo, ho raggiunto quello che speravo da ragazzo. Ho un mio spazio musicale nel quale espormi. Riesco ad esibire la mia musica. Ho un mio spazio dove potermi esprimere al meglio delle mie potenzialità. Di questi vent’anni sono molto contento».

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