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Sanremo, Amadeus “suona” la terza: «Sarà un inno alla gioia»

Niente ospiti stranieri per via del covid ma martedì sul palco dell'Ariston i superospiti saranno i Maneskin   

Di Giorgiana Cristalli |

Condurre il Festival in smart working in caso di contagio? «Non ci penso proprio, nel senso che non voglio pensare ad un piano B. Affronto i problemi, se dovessero esserci, solo nel momento in cui ci sono»: Amadeus appare sereno, alla vigilia del suo terzo Sanremo consecutivo.

Prima del debutto, racconta all’ANSA la sua giornata tipo in riviera e le sue preoccupazioni da conduttore e direttore artistico. «Mi sveglio presto e la mattina parte con una serie di riunioni e, da ora in poi, anche conferenze stampa. Il pomeriggio trascorre tra le prove dei cantanti e le prove con gli ospiti e la sera tardi crollo letteralmente, e questo è un aspetto positivo».

Rassegnato sul fronte degli ospiti internazionali perchè, anche quest’anno, la pandemia complica gli spostamenti, Ama pesca in casa. Del resto, cosa c'è di più internazionale che avere ospiti nella prima serata i Maneskin, che hanno conquistato il mondo proprio dal trampolino di lancio dell’Ariston vincendo il Festival un anno fa con "Zitti e buoni?".

Sarà un grande ritorno e una grande emozione sia per la band che per Amadeus che, interpellato sul suo desiderio di condurre l'Eurovision Song Contest, con umiltà si autodefinisce inadeguato per non avere studiato bene le lingue da ragazzo. 

Centrato nel suo ruolo, sempre gentile e disponibile, Amadeus ammette che la vera fonte di ansia è proprio il Covid che costringe e immaginare continuamente il Festival senza l’uno o senza l’altro. In queste settimane ci sono stati contagi e quarantene e lo slalom ha creato non poche preoccupazioni.

«Molte persone positive sono diventate negative velocemente. Per fortuna – spiega – sembra che questo virus corra rapidamente ma altrettanto rapidamente vada via. Questo ci tranquillizza. Avendo il vaccino, quasi tutti superano bene il contagio. La salute delle persone è la cosa più importante. Incrociamo le dita e speriamo bene», aggiunge. 

L’arrivo di Fiorello ha portato un’ulteriore ventata di buonumore. «Mi ha tenuto sulle spine fino all’ultimo, gli piace fare così e io mi diverto. Fino a tre giorni fa – ribadisce – non sapevo che sarebbe arrivato, tanto che avevo fatto preparare una sagoma a forma di lui».

Se Fiorello è l’amico e complice di mille avventure, con lui sul palco per il terzo Festival consecutivo, il debuttante quest’anno è Checco Zalone, in scaletta mercoledì nella seconda serata della kermesse. «L'ho conosciuto 15 anni fa. È il simpaticissimo ragazzo di sempre. Per lui – rivela Amadeus – c'è un pò di agitazione, la responsabilità della prima volta all’Ariston, ma è un artista che mangia il palco. Sarà una grande emozione anche per Checco». Con l’asso Fiorello, recordman di risate alla prova dell’auditel, e con la comicità di Zalone, campione al box office, sarà un Festival con grandi momenti di leggerezza. L'augurio per Amadeus è «regalare cinque serate di gioia» in un momento storico così particolare. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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