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Sofonisba Anguissola: un tributo internazionale

Il terzo evento nell'anno dedicato alla pittrice cremonese che unisce Italia e Spagna in una celebrazione culturale senza confini, nella suggestiva cornice dell'ex Chiesa di San Francesco a Paternò

Di Mary Sottile |

Nell’anno dedicato a Sofonisba Anguissola, dopo i primi due eventi (l’inaugurazione della cappella e la conferenza con l’annuncio della possibile partecipazione di El Greco, alla stesura delle due opere attribuite alla pittrice cremonese), Paternò si prepara ad un terzo, importante, momento.

Cresce ancora il livello e l’appuntamento ha una connotazione internazionale. Ad organizzare l’evento la Fondazione “Federico II” di Palermo, braccio culturale dell’Assemblea della Regione Siciliana, che già lo scorso anno, nel capoluogo siciliano, ha promosso un’iniziativa culturale per ricordare l’artista, qui morta e sepolta nel 1625. L’iniziativa vede la collaborazione anche dell’ARS, dell’Ambasciata di Spagna in Italia, dell’Istituto Cervantes, della Parrocchia di Santa Maria dell’Alto e del Comune di Paternò.

L’appuntamento, fortemente voluto dal presidente dell’ARS e presidente della Fondazione “Federico II”, Gaetano Galvagno, si terrà nella splendida cornice dell’ex Chiesa di San Francesco, sulla collina storica della città; luogo che negli scorsi secoli, ha ospitato il dipinto della “Madonna dell’Itria” di Sofonisba Anguissola, quando a custodirlo erano i frati francescani.

La Madonna dell’Itria e la Madonna della Raccomandata. Entrambe le opere sono state restaurate a Cremona da Domenico Cretti, sotto la supervisione di Mario Marrubbi, conservatore della Pinacoteca “Ala Ponzone”, di Cremona e la Soprintendenza ai beni culturali di Catania.

L’evento si allarga, come detto, fuori dai confini nazionali, guardando alla seconda Patria di Sofonisba: la Spagna. Qui dove ha vissuto dalla seconda metà del ‘500, per circa 15 anni e dove stilisticamente è crescita, alla corte del re Filippo II, come pittrice di corte e come dama di compagnia della regina Elisabetta di Valois.

Alla morte della regina Elisabetta, Sofonisba è costretta a lasciare Madrid. Si sposa per procura con il nobile Fabrizio Moncada e il re Filippo, in dono, le concede una cospicua somma come dote.

Una figura, questa di Sofonisba, dunque, che unisce più parti d’Italia e oltre: Cremona, città dove è nata e dove ha vissuto l’adolescenza; Madrid, dove ha perfezionato la sua arte nella ritrattistica; Paternò, dove si è sposata e dove ha lasciato importanti opere; Genova, dove ha vissuto dopo la morte di Fabrizio Moncada e il nuovo matrimonio con Orazio Lomellini; e Palermo, dove ha scelto di vivere gli ultimi anni della sua vita.

Tutto è pronto, dunque, per l’evento che fa da trade d’union alla vita di Sofonisba Anguissola. L’occasione venerdì 12 aprile, a partire dalle ore 17, con un parterre d’ospiti d’eccezione. A cominciare dal presidente dell’ARS e della Fondazione “Federico II”, Gaetano Galvagno. Con lui ci saranno anche: Juan Carlos Reche Cala, direttore dell’Istituto Cervantes di Palermo; Leticia Ruiz Gomez, direttrice delle collezioni reali di Spagna; il critico d’arte Alfio Nicotra; Vittoria Vaccaro, PhD della scuola Normale di Pisa; Lina Scalisi, presidente dell’Accademia di Belle Arti di Catania; Francesco Finocchiaro, della Fondazione “Federico II”; il deputato nazionale, Francesco Ciancitto e il sindaco di Paternò, Nino Naso. A moderare l’appuntamento il giornalista Anthony Distefano.

Un altro tassello, dunque, si aggiunge ai precedenti, per portare in luce un modello di artista e di donna che ha segnato un tempo e che ancora oggi affascina appassionati d’arte e non.

a cura della DSE PubblicitàCOPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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