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Calcio Catania, ore contate per Pancaro: tre ipotesi per il suo successore

Calcio Catania, ore contate per Pancaro: tre ipotesi per il successore

L'ex terzino del Milan ha rifiutato la rescissione consensuale del contratto

Di Giovanni Finocchiaro |
CATANIA – Una lunga domenica di riunioni e telefonate: alla fine il Catania non ha ancora scelto il sostituto di Giuseppe Pancaro e lo farà tra qualche ora, a ridosso dell’allenamento del lunedì pomeriggio programmato a Torre del Grifo. La società rossazzurra deve prima scegliere il nome nuovo, poi ufficializzerà l’addio all’ex terzino del Milan per il quale esistono un paio di cavilli da superare. A Pancaro è stata proposta la rescissione di contratto, soluzione che il tecnico avrebbe rifiutato chiedendo l’esonero.
 
 
Sul nome del sostituto si fanno tre ipotesi, quella di Carmine Gautieri, ex guida del Livorno, che avrebbe grosso modo accettato di dialogare accettando l’incarico. C’è stato un approccio con Alessandro Calori che però sta aspettando un cenno dal Latina e osserverà il comportamento dei laziali in campo martedì. Se non dovesse arrivare, tornerebbe calda la pista rossazzurra, ma sarebbe troppo tardi consegnare l’incarico a quattro giorni dal confronto di Martina Franca, vero e proprio spareggio salvezza. Altra ipotesi in piedi è quella di Franco Lerda, ex allenatore del Lecce che fu allontanato nel 2014, nel mese di dicembre e che in precedenza era stato squalificato per sette mesi dopo la lite con i giocatori del Frosinone alla fine dello spareggio per il salto in Serie B.
 
 
Ci sono stati molti altri contatti, però. In mattinata i dirigenti del Catania si sono sentiti anche con Francesco Passiatore, ex attaccante rossazzurro ai tempi del salto dalla C2 in C1 che in due stagioni, dal 1999 al 2001 segnò 18 reti, molte delle quali decisive. Passiatore ha anche allenato Taranto, Bari Primavera e Monopoli. Scatate le soluzioni Francesco Moriero e Franco Colomba, anche quella di Ivo Iaconi, circolata nelle scorse ore.
 
 
Olte ai pessimi risultati (che sono sotto gli occhi di tutti), sulla decisione di allontanare Pancaro ha pesato anche il rapporto con la città. Sembra una sciocchezza. Non lo è. Pancaro non ha mai legato con Catania inteso come ambiente, tifo, stampa. Vince, perde, pareggia e dice sempre la stessa cosa. Bene, bravi, bis, ci siamo impegnati… Non ha pagato questo suo mantenersi rigido. La gente vuole sapere, pretende spiegazioni. Giusto difendere la squadra, fare da parafulmine. Ieri, per esempio, Pancaro si è messo in prima linea additandosi come colpevole principe. Ma, poi, non ha spiegato quali sono i problemi che accusa il Catania.
 
 
In una stagione di ricostruzione e di dialogo con i dirigenti, con i giocatori, con tutto l’ambiente, la rigidità di quest’uomo stride e non poco. Stride soprattutto dopo quello che è maturato negli ultimi due anni di silenzi ed errori, di porte chiuse in faccia a tutti. Pancaro ha sempre risposto con signorilità ma senza spiegare. «Si», «No», «Tutti importanti», «bravi», «tutti s’impegnano», «tutti perfetti» e mai uno schiaffo al gruppo. Che, pure, sarebbe servito. 
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