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Catania in ritiro: c’è il Giugliano e un (altro) passo falso farebbe crollare tutto

Giovedì alle 20,45 in un Massimino deserto il match che vale quasi una stagione

Di Giovanni Finocchiaro |

Fino a nuovo ordine il Catania rimarrà il ritiro. Ha cominciato ieri, la squadra rossazzurra, in una località non lontana dalla città. Si allena per ritrovare – se finalmente tutti remeranno dalla stessa parte – una serenità che sembra smarrita. Il gruppo, chiamiamolo così, deve anche ritrovare una continuità di gioco che non ha mai espresso (quasi mai, per la verità) durante le 39 gare disputate fin qui.Eppure i nomi sono altisonanti, il rendimento tutto il contrario. Ieri la società ha deciso di spedire tutti nello stesso luogo per lavoro e confronti. Per evitare distrazioni in un periodo, come quello che precede la Pasqua, in cui è anche semplice pensare ad altro.

Una punizione?

Che sia una punizione o meno non ci interessa. Quel che tutti i tifosi vorrebbero vedere è una reazione che abbia, però, una continuità mai mostrata. Mai. Si va dal successo sulla Juve Stabia al pari col Monterosi, dalla qualificazione alla finale di Coppa Italia ai ko interni e alle sconfitte maturate anche in superiorità numerica come quella – l’ultima in ordine di tempo – contro la Turris fuori casa. E, poi, si verificano episodi che imbarazzano tutti, anche noi che li raccontiamo. Come il diverbio tra Chiricò e Zeoli per una sostituzione non gradita a caldo. Ci auguriamo che tutto sia rientrato, ma per carità evitiamo sempre (più che mai in momenti così delicati) scenate che non sono proprie di un professionista così navigato. E sull’argomento non torniamo più, perchè quel che è emerso diventa davvero imbarazzante.

Arriva il Giugliano

C’è una gara da affrontare, quella di domani contro il Giugliano, con una squadra non al massimo della condizione fisica per gli infortuni che Sturaro, Salvatore Monaco, Marsura – tra gli altri – hanno subìto. Nella lista dei malanni non inseriamo Tello. Non è una dimenticanza, ma la consapevolezza che al di là di quello che ha comunicato professionalmente la società, stiamo alludendo a un giocatore che mai ha inciso da quando ha messo piede a Catania. Se ha voglia e tempo ritrovi la lucidità e la forma fisica. Ammesso che, poi, le gerarchie non lo abbiano subissato in modo definitivo.

Il deserto del Massimino

Il Giugliano è l’avversario che a Massimino troverà un deserto . Niente pubblico, nessun clamore. Solo delusione da smaltire da parte dell’ambiente rossazzurro, precipitato nella zona play out, distante appena tre punti, E, allora, visto che mancano cinque gare alla fine della stagione regolare, c’è ancora tempo per un sussulto d’orgoglio. Basta volerlo, basta lottare invece che passeggiare e chiacchierare (peggio ancora, urlare) senza un filo di logica. Basta pensare che ci sono 20 mila spettatori che resteranno fuori dallo stadio ma punteranno gli occhi sulla gara sperando che qualcosa possa cambiare.C’è una stagione da portare a termine, in questo momento riferirsi alla Coppa è inutile. Occhi sul campionato e senza proroghe. Il Catania deve togliersi dalla zona pericolosa, intanto. Il resto potrebbe arrivare in coda a una stagione disgraziata, costellata da errori, scelte sbagliate, sconfitte orribili e tentativi vani di raddrizzare il cammino. C’è ancora vita in campionato, cinque occasioni da sfruttare se si ha ancora voglia e se questa… squadra ha amor proprio.

Sul fronte societario le parole pronunciate dal vice presidente Grella l’altra sera a Telecolor bastano per far comprendere lo scoramento della società per i risultati che mancano, ma anche la voglia di non rassegnarsi. Al di là delle parole «io continuo a non guardare indietro, ma guardo avanti» pronunciate dal dirigente australiano, c’è la voglia di rimediare agli errori e ripresentarsi al cospetto della avversarie della Serie C meglio organizzati e con una competitività reale.Di sbagli ne sono stati commessi fin troppi, ma per rimediare bisognerà prima capire da dove ricomincerà il Catania. Da quale categoria. Insomma, prima la salvezza, poi si potrà parlare di tutto il resto. Ed è il momento, questo, di rimanere ancora di più uniti, mettendo da parte rabbia, delusione, scoramento e polemiche di tutti i tipi. Il pubblico sa spingere anche quando non c’è. I messaggi arrivano ai calciatori. Sia di monito, che di incoraggiamento. Se a Catania qualcuno di questi… professionisti non l’ha capito, si svegli adesso una volta per tutte. E si lasci lavorare in pace Zeoli, che di colpe ne ha davvero poche.

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