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La lezione di Lodi, il Capitano ora dirigente: «Vi dico io come si vince»

Le parfole del "10": «Sto prendendo le misure, ma mi impegnerò al massimo per fare capire l’importanza di questo brand»

Di Andrea Cataldo |

Gli serviranno parecchi completi classici, giacca e pantalone e forse anche le cravatte. Ma su questo è in corso una trattativa serrata con il vicepresidente Vincenzo Grella. «Giacca e camicia? Bisogna rappresentare il Catania nei modi giusti». Ci scherza su Francesco Lodi, ma sta cominciando a prendere le misure con il suo nuovo incarico che lo obbligherà a indossare abiti molto eleganti. Non sarà l’ambasciatore del Catania Fc, ma rappresenterà il club così come fanno già altri suoi colleghi dirigenti e si occuperà di settore giovanile e affiliazioni. Affiancherà Orazio Russo e Teodoro Coppola e dovrà convincere i tanti giovanissimi calciatori siciliani, che sono attratti dall’emigrare al nord, a rimanere in Sicilia ed entrare nella grande famiglia rossazzurra.È iniziata una nuova era per il genio del calcio che da poche settimane ha appeso le scarpette al chiodo. Francesco Lodi sta muovendo i primi passi nel nuovo mondo da dirigente del Catania. Il presidente Ross Pelligra e il suo vice, Vincenzo Grella, lo hanno scelto perché credono nelle sue qualità. D’altronde Lodi è stato un professionista di grande spessore.

Lodi, lei è stato un giocatore di intelligenza sopraffina, adesso le viene chiesto di mettere la sua immensa conoscenza del calcio e la sua fama nazionale a disposizione del brand Catania.

«Ringrazio il presidente Pelligra e il vicepresidente Grella per questa opportunità – ha dichiarato un emozionato Lodi – lo scorso anno pensavo di continuare a giocare ancora, ma valutando attentamente con la mia famiglia, ho accettato questa opportunità anche perché il progetto è importante. Mi devo ancora abituare, ma ogni giorno che passa mi serve per capire questo nuovo ruolo. Insieme alla mia famiglia, dopo una lunga riflessione, abbiamo deciso che, una volta riportato il Catania nel calcio che conta, era giunto il momento di provare un’altra esperienza. Era giusto chiudere la carriera da calciatore qui con addosso la maglia del Catania e iniziare con questi colori un percorso nuovo. Dopo una partita di padel ho detto basta, penso di avere dato tutto nella mia carriera calcistica senza alcun rimpianto, avviando un percorso che, me lo auguro, possa regalarmi soddisfazioni. Metterò a disposizione tutte le mie conoscenze».

Il vicepresidente Vincenzo Grella la guiderà nei primi passi da nuovo dirigente rossazzurro, lo guarderà operare per il Catania da lontano. Le chiederà di lavorare duramente e di guadagnarsi quotidianamente la fiducia della società.

«Partirò dalle basi – ha spiegato Lodi – verrò accompagnato in questo percorso da Teodoro Coppola e Orazio Russo, al loro fianco cercherò di mettermi a disposizione, facendo capire che Catania ha un grande brand. Tutti i giovani calciatori siciliani devono restare in Sicilia perché adesso il Catania non ha più bisogno di andare a prendere giocatori da altre regioni, ma può farli crescere nel territorio. Lo farò con grande responsabilità. Sono nato a Napoli, ma non ho potuto realizzare il sogno di giocare per la squadra della mia città e mi trasferii altrove, all’Empoli. Vorrei trasmettere ai tanti catanesi bravi l’importanza di sentirsi orgogliosi di giocare nel Catania. Le responsabilità non mi spaventano, c’erano da giocatore, ci saranno anche adesso. Lavorerò tanto, e avrò sempre il massimo rispetto dei ruoli».

Lodi, lei è stato un fantastico numero 10, un figlio di Catania, anche se di fatto è stato adottato dalla città etnea. Lo scorso anno ha indossato la fascia da capitano e dunque sa chi merita i gradi da leader dello spogliatoio.

«Ho sempre ribadito l’importanza di avere tanti capitani all’interno di una squadra e nel Catania ce ne sono tanti che possono indossare la fascia – ha aggiunto – Rapisarda è catanese ed è già stato capitano della Sambenedettese, ho giocato con lui a Trieste e conosco le sue doti da leader. Anche Rizzo può indossarla, come già accaduto lo scorso anno. È messinese, ma tiene tanto alla causa del Catania. Con tanti capitani risolvi tutti i problemi. Sceglierà l’allenatore insieme alla società. Ma quello che conta è arrivare per primo al campo d’allenamento ed essere l’ultimo a lasciarlo, conta essere leader e dimostrarlo a prescindere dalla fascia».

Sta ovviamente seguendo con grande attenzione il ritiro della squadra, con occhio critico sa cosa potranno dare questi calciatori che il Catania ha in rosa. Ci dica la verità, che cosa pensa della realtà che sta nascendo?

«La società ha fatto un grande lavoro – ha concluso Lodi – la squadra mi sembra ottima, non sono parole di facciata le mie. Sono arrivati giocatori importanti che hanno capito di essere arrivati in una società molto forte. Sono tutti calciatori validi che possono dare un grande contributo alla causa, e lo potranno fare anche con l’aiuto di chi già c’era lo scorso anno. Con un grande gruppo si ottengono grandi risultati».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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