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Ross Pelligra: «A Catania c’è tutto quello che serve per fare bene»

Di Redazione |

A leggere i social e i commenti nei bar e ritrovi cittadini, una gran parte di tifoseria si era già schierata ampiamente con lui perché i numeri riguardanti la sua forza economica parlano chiaramente. Ross Pelligra, sangue siciliano essendo i genitori nati nell’Isola, all’indomani della presentazione della manifestazione d’interesse per il Catania, aveva già svelato i motivi che lo hanno spinto a farsi avanti: «Ho già parlato delle potenzialità di Catania, del suo fascino internazionale – dice Pelligra – e delle prospettive del club. Quella di Catania è un’area metropolitana che vive oggi una situazione complessa sul piano socio-economico ma rappresenta un terreno fertile per investimenti mirati. Pensiamo all’inestimabile patrimonio paesaggistico e culturale, un landmark unico al mondo, aggiungiamo le dimensioni urbane e dell’hinterland congeniali alla valorizzazione della produzione, consideriamo che si tratta di un hub del Mediterraneo strategico a livello intercontinentale, notiamo poi che in ogni ambito esistono profilo di eccellenza della catanesità: alcune aziende siciliane vantano posizioni di prestigio ed effettiva leadership, nel proprio contesto. Pelligra Group vorrebbe essere l’acceleratore, lo sviluppatore, il generatore d’impulso, la realtà che mette a disposizione la sua forza per valorizzare risorse enormi».

«Mio nonno e mio padre sono nati a Solarino, mia madre a Catania, mia nonna a Floridia. Il mio nome, Ross, è scelto in omaggio a mio nonno Rosario. Vengo spesso in Sicilia e mi sento siciliano, ho voglia di contribuire al rilancio dell’Isola, creando modelli, occupazione e benessere. In questo senso non possiamo e non vogliamo prescindere dall’acquisizione di Torre del Grifo e nel business plan sono compresi molti elementi relativi all’investimento territoriale e alla creazione di realtà per i più giovani, partendo dall’educazione sportiva. Sento il dovere di fare tutto ciò che posso per le generazioni future». «Dante Scibili – ha spiegato – è l’uomo che due settimane fa, assieme a Vincenzo Grella, per primo mi parlò di questa opportunità. Il Catania era stato estromesso dal campionato e tutto era in macerie. Ho pensato che il mio lavoro è costruire, anche dalle macerie, e così mi sono messo a studiare. Con me hanno lavorato Dante Scibilia, Grella e Bresciano, che saranno nel progetto, e molti altri professionisti coinvolti in base alle loro qualità». E sulle promesse? «Sognare stimola e gli stimoli sono fondamentali ma lo sport è fatica, concretezza, impegno quotidiano e sudore: promettere è una parola che non ha senso, nello sport. Ai tifosi catanesi posso garantire che lavoreremo incessantemente. Mi piacciono la sobrietà e la serietà. Abbiamo tutto quel che serve per fare bene e forse anche qualcosa in più, questo sì. Siamo estremamente entusiasti di essere coinvolti in Sicilia e nei prossimi giorni annunceremo altre attività del nostro gruppo». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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