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L’atto di accusa del Tribunale dei ministri: “Conte chiese a Salvini sbarco Open Arms”

Di Redazione |

Palermo, 4 feb. (Adnkronos) – (di Elvira Terranova)- Nei giorni caldi della crisi del Governo Conte 1, a cavallo di ferragosto del 2019, proprio mentre volavano stracci tra l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini e il M5S, ci fu un infuocato braccio di ferro epistolare tra il Premier Giuseppe Conte e il leader della Lega. Un accesso scambio di mail sulla nave della ong Open Arms che dal 14 agosto navigava in acque nazionali davanti alle coste di Lampedusa con a bordo oltre 100 persone, tra cui molti minori non accompagnati. Da un lato il premier che chiedeva “con forza” all’allora capo del Viminale di fare sbarcare i naufraghi soccorsi in tre diversi salvataggi, soprattutto i minori, dall’altro il no, annunciato con altrettanta forza, da Salvini a Conte. Un braccio di ferrovia mail finito agli atti del provvedimento con il quale il Tribunale dei ministri di Palermo chiede al Senato l’autorizzazione a procedere per Matteo Salvini e il suo capo di gabinetto Matteo Piantedosi, accusati di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio.

Secondo le tre giudici del Tribunale dei ministri Salvini deve andare a processo “per avere, nella sua qualità di ministro dell’Interno pro-tempore, abusando dei suoi poteri, privato della libertà personale 107 migranti di varie nazionalità giunti in prossimità delle coste di Lampedusa nella notte tra il 14 ed il 15 agosto 2019”. Le magistrate accusano Salvini di avere violato “le convenzioni internazionali” e le “norme interne in materia di soccorso in mare e di tutela dei diritti umani”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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