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Mafia: boss Graviano rompe silenzio, ‘Incontrai 3 volte Berlusconi da latitante’/ Adnkronos (3)

Di Redazione |

(Adnkronos) – Il pm gli legge l’intercettazione in cui il boss dice al compagno d’ora d’aria Umberto Adinolfi: “Nel 1992 Berlusca mi chiese questa cortesia, lui già voleva scendere”. E chiede al boss a cosa si riferisse. “Già nel 1992 Berlusconi annunciò a mio cugino Salvo che voleva entrare in politica. Io non lo incontrai ma lo incontrò mio cugino Salvo a cui Berlusconi parlò di questo progetto di entrare in politica”: E dice: “Nel 1992, no come dicono nel 1993. Già il partito era preparato nel 1992. Prima della strage di Capaci”.

Il pm gli chiede anche della frase intercettata in cui definisce Berlusconi un “traditore”. “Sì fu un traditore, perché quando si parlò della riforma del Codice penale e si parlava di abolizione dell’ergastolo un avvocato di Forza Italia mi disse che lui chiese di non inserire gli imputati coinvolti nelle stragi mafiose”. “Perché in Parlamento avevano avuto indicazioni da Berlusconi di non inserire quelli coinvolti nelle stragi. Lì ho avuto la conferma che era finito tutto. Mio io cugino Salvo era morto nel frattempo per un tumore al cervello. E nella riforma del Codice penale non saremmo stati inseriti tra i destinatari dell’abolizione dell’ergastolo”, dice. E aggiunge: “Questo mi portò a dire che Berlusconi era un traditore”.

Poi aggiunge anche, replicando alla lettura di alcuni passaggi delle intercettazioni in carcere: “Quando dico non volevano più le stragi non parlo di Berlusconi”. E poi ancora i dice e non dice. Tanti: “Io adesso sto dicendo solo qualcosa”. E alla domanda del pm sul perché parli ora e perché nel 2009, chiamato a deporre al processo all’ex senatore di Forza Italia Marcello Dell’Utri, si avvalse della facoltà di non rispondere, dice: “All’epoca? Dotto’, veda che a me hanno ucciso il padre. Non mi faccia parlare. Avevo subito brutte situazioni. Io fiducia nella giustizia italiana non ne ho. Non è ho fiducia nella pubblica accusa e ai presidenti ora tutti indagati con la Saguto… insomma, io tutta sta fiducia nella giustizia italiana non ce l’ho. Quello che vi sto dicendo è per il benessere del Paese”. E perché allora ha fatto questa scelta ora? “Io adesso non sto facendo niente, io adesso sto dicendo qualcosa. Solo qualcosa, ma posso dire ancora tante altre cose”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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