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Borsa: Europa incerta, futures contrastati, Milano +0,15%

Spread sale a 184,7 punti. Il balzo del greggio spinge Bp ed Eni

Di Redazione |

MILANO, 10 FEB – Borse europee incerte nell’ultima seduta della settimana, in linea con i listini di Asia e Pacifico, per il timore di nuovi rialzi dei tassi da parte delle banche centrali. In arrivo dopo il Pil e la produzione industriale del Regno Unito la fiducia dei consumatori e le aspettative sull’inflazione dell’Università del Michigan. Milano (+0,15%) è l’unica a salire, mentre cedono in vario modo Londra (-0,19%), Parigi (-0,33%), Francoforte (-0,67%) e Madrid (-0,68%). Contrastati i futures Usa, in rialzo a 184,7 punti il differenziale tra Btp e Bund decennali tedeschi, con il rendimento annuo italiano in crescita di 8,7 punti al 4,198%. Accelerano il greggio (Wti +2,57% a 80,06 dollari al barile) e il gas naturale (+3,16% a 54,3 euro al MWh), segna il passo invece l’oro (-1,1% a 1864,7 dollari l’oncia). Risale il dollaro a 0,932 euro, mentre resta debole nei confronti dello yen, che sale a quota 131,26 sul biglietto verde. Stabile a 0,82 sterline il cambio con la divisa britannica. Balzano i petroliferi Bp (+2,75%), Repsol (+2,62%), TotalEnergies (+1,94%), Eni (+1,67%) e Shell (+1,31%). Effetto conti su Iveco (+14,86%) ed Enel (+2,7%), mentre in campo telefonico guadagnano Bt (+1,19%) e Swisscom (+0,81%) a differenza di Tim (-0,63%). Pesano i produttori di semiconduttori Aixtron (-2,15%), Infineon (-1,35%) e Asml (-1,16%), un po’ meno Stm (-0,9%). Contrastati gli automobilistici Ferrari (-1,56%) e Volvo (+1,84%) insieme ai bancari Bper (+1,35%), SocGen (+0,83%) e Banco Bpm (+0,55%) rispetto a Standard Chartered (-4,69%), Fineco (-1,24%), Mediobanca (-0,82%) ed Mps (-2,56%) su cui l’amministratore delegato di Unicredit Andrea Orcel ha confermato il proprio disinteresse.

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