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Giustizia: Tribunale e Coa Palermo, differire tempi riforma

Presidenti, intervenire su strutture e disciplina transitoria

Di Redazione |

PALERMO, 29 OTT – “La riforma del processo penale si propone obiettivi importanti”, ma “questo ambizioso disegno rischia di risolversi in un vistoso fallimento” se “non si accompagneranno almeno altre due misure: un adeguamento delle strutture della giustizia, e in primo luogo degli organici della magistratura, e una disciplina transitoria che elimini tutte le incertezze”. Lo affermano, in un documento congiunto, i presidenti del Tribunale e del Consiglio dell’ordine degli avvocati (Coa) di Palermo, Antonio Balsamo e Antonio Gabriele Armetta, chiedendo al Governo di “differire l’entrata in vigore dell’intero impianto riformatore” per “il tempo necessario a far sì che siano superate le difficoltà, le criticità e i dubbi interpretativi”. “Per far sì che il sistema giustizia possa svolgere in modo efficace, e non meramente formale – osservano Balsamo e Ametta – questo complesso di nuovi compiti, è necessario assicurare innanzitutto una rapida e completa copertura degli organici. Sotto il secondo profilo, alla luce delle modifiche che appaiono di immediata applicazione, deve rilevarsi che per alcuni aspetti qualificanti della riforma manca del tutto una completa e organica disciplina transitoria che chiarisca da quale momento inizino ad applicarsi le nuove disposizioni”. I presidenti del Tribunale e del Coa di Palermo sottolineano che “notevoli criticità paiono emergere anche dalle diverse interpretazioni che l’Autorità giudiziaria potrà adottare in ordine all’applicazione della riforma, i cui intenti rischiano di essere sviliti e comunque gravemente pregiudicati”. E, aggiungono, “attese le esigenze di tutela del buon andamento dell’amministrazione della Giustizia, nell’interesse dei cittadini, degli operatori, della magistratura e dell’avvocatura, si chiede al Governo di voler intervenire affinché sia differita l’entrata in vigore dell’intero impianto riformatore, e ciò per il tempo necessario a far sì che siano superate le difficoltà, le criticità e i dubbi interpretativi esposti”.

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