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Al via il processo ai complici della strage del Charlie Hebdo

Di Redazione |

E’ in un’aula del tribunale di Parigi che il 2 settembre prenderà il via il processo ai presunti complici degli autori degli attacchi al giornale satirico francese Charlie Hebdo e in un supermercato kocher.

Cinque anni e mezzo dopo gli attentati, i 14 imputati sono chiamati a comparire davanti alla Corte d’Assise Speciale sulla quale aleggia l’ombra dei tre terroristi uccisi dalla polizia. Il 7 gennaio 2015 i fratelli Kouachi uccisero 12 persone all’interno della redazione del noto settimanale satirico francese. Amedy Coulibaly invece aveva assassinato, tra l’8 e il 9 gennaio, 5 uomini.

3 dei 14 imputati risultano ancora irreperibili perché già qualche giorno prima degli attentati erano scappati in Siria e in Iraq e su di loro pende un mandato di arresto internazionale. Sono accusati di complicità in atti terroristici, di associazione criminale e associazione terroristica. Il procedimento giudiziario verrà videoregistrato-

Assenti da questo processo anche i fratelli Belhoucine che si erano arruolati con gli uomini dell’Isis nella zona iracheno-siriana prima degli attacchi. Di loro nessuna traccia. Forse sono rimasti vittime nei combattimenti. La loro morte, tuttavia, non è mai stata confermata ufficialmente quindi i 3 restano ancora soggetti a mandato d’arresto internazionale.

Accusato di complicità in reati terroristici, Mohamed rischia la pena maggiore; l’ergastolo, proprio come Ali Riza Polat in carcere dal 2015 che sarà presente in aula. Gli altri imputati le accuse sono di supporto logistico: avrebbero fornito armi, denaro e auto ai tre terroristi. Solo uno di loro, Christophe Raumel, non sarà processato.

Il procedimento, che doveva iniziare prima dell’estate, è stato posticipato a causa della pandemia e sarà ripreso dalle telecamere per il suo interesse di livello mondiale e per l’attesa della sentenza che si annuncia storica. Circa 200 persone si sono costituite parti civili. Alcuni sopravvissuti al massacro di Charlie Hebdo e al sequestro dell’Hyper Cacher saranno chiamati al banco dei testimoni.

Questo processo, dovrebbe ora fornire un aiuto a ricostruire i fatti. E rendere giustizia ai parenti delle vittime.

(Youtube/euronews)COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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