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Ancona, ecco come l’infermiere faceva “finta” di vaccinare in cambio di denaro

Di Daniele Carotti |

Ancora vaccinazioni anti-Covid 'fantasmà nelle Marche finalizzate a far ottenere il Green pass, con contorno di misure cautelari e indagati. Dopo l'arresto una settimana fa ad Ascoli Piceno, da parte dei carabinieri, di un 67enne medico che buttava vaccini invece di somministrarli per far rilasciare 'falsì Pass a persone da varie parti d’Italia, un’altra inchiesta, questa volta ad Ancona, fa luce su una filiera di false inoculazioni che aveva come terminale un infermiere professionale 51enne di Ancona, bloccato dalla Squadra Mobile. In questo caso 50 misure cautelari eseguite: un arresto in carcere, quattro ai domiciliari, 45 obblighi di dimora e di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria.   L’infermiere, addetto ai vaccini nell’hub dell’impianto sportivo Paolinelli, per l’accusa, simulava somministrazioni per far ottenere Pass, in cambio di denaro. A tradirlo anche riprese video nel box vaccinale da cui si nota che fingeva di inoculare il 'sierò mentre in realtà svuotava la siringa in un cestino, completando la 'procedurà applicando il cerotto sulla spalla del beneficiario.   Ma l’operazione coordinata dal pm di Ancona Ruggiero Dicuonzo, ha fatto emergere una presunta catena di complicità che avrebbero permesso all’infermiere di ampliare il giro di clienti: oltre al 51enne finito in carcere, sono state poste ai domiciliari anche quattro persone ritenute intermediari che, grazie al tipo di attività svolta o alla loro rete di conoscenze, facevano da collettori di richieste per finti vaccini/Green pass indebiti e le dirottavano al sanitario ora arrestato. Tra i presunti intermediari anche un avvocato di 52 anni, con lo studio ad Ancona, e altre tre persone attive in altri ambiti. Secondo gli inquirenti, anche alcuni di loro avrebbero percepito parte degli importi pagati per i Pass. Risultato: la contestazione a vario titolo dei reati di corruzione, falso ideologico e peculato per 45 destinatari dei Pass, in continuazione e in concorso con l’infermiere e i presunti intermediari. E il numero di indagati è superiore alle misure cautelari. La polizia, che indaga da inizio dicembre 2021, ha eseguito 24 perquisizioni, sequestrato 18mila euro e 50 Green pass rilasciati dalla piattaforma senza, dunque, i necessari presupposti.   Ad Ancona, hanno appurato gli investigatori guidati dal Vice Questore aggiunto Carlo Pinto, arrivavano persone da varie regioni d’Italia (oltre alle Marche, Puglia, Emilia Romagna, Abruzzo, Lombardia e Veneto) per 'non farsi vaccinarè e pagavano fino a 400-500 euro per gli indebiti Pass ora rimossi. Per notificare i provvedimenti coinvolte le Questure di Barletta Andria Trani, Bologna, Fermo, Foggia, Macerata, Milano, Padova, Pescara e Taranto.   Se confermata» l’accusa all’infermiere «sarebbe oggettivamente gravissima», ha commentato il presidente della Regione Francesco Acquaroli. «E' un momento – sottolinea – in cui il Paese vive una pandemia, una fase di grave crisi economica e di contrasto tra parte della popolazione, le istituzioni. Dobbiamo essere molto consapevoli che ogni azione singola può ledere il valore delle istituzioni». 

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