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Cane in mare con pietra al collo, ministero si costituirà parte civile

Di Redazione |

«Coraggiosa e forte la cagnolina Mia. E sono stati eccezionali i bagnanti che l’hanno soccorsa, allertato le forze dell’ordine e concorso a denunciare il padrone. Pene più aspre per chi maltratta gli animali». Lo scrive il ministro dell’Ambiente Sergio Costa sul blog delle stelle facendo riferimento al caso di una cane gettato in mare dal suo padrone con una pietra al collo al Lido Valderice, nel Trapanese, che è riuscito a liberarsi ed è stato poi soccorso dai bagnanti.

«Gli animali sono i nostri compagni di vita, i nostri fedeli amici: il loro maltrattamento è un delitto atroce e mi muoverò affinché le pene siano inasprite – aggiunge il ministro – noi, come ministero, ci costituiremo senz’altro parte civile nell’eventuale processo». E conclude: «Ringrazio di cuore quei cittadini che si sono attivati. Continuate a farlo, continuate a denunciare i maltrattamenti e gli abbandoni. Noi, saremo al vostro fianco e faremo la nostra parte».

Intanto Enrico Rizzi, presidente del Nucleo operativo italiano tutela animali onlus, in una lettera inviata ai carabinieri del Comune «dove risiede il balordo», denuncia che «secondo alcune testimonianze raccolte, l’uomo che ha lanciato, sabato scorso, un cane in mare con una pietra legata al collo, nel Lido di Valderice, avrebbe in casa altri animali. Bisogna portali via». Il cane è riuscito a liberarsi dal collare e a raggiungere riva, dove è stato subito soccorso dai bagnanti che, assistendo alla scena, avevano già avvisato le forze dell’ordine. Grazie al microchip, si è scoperto che il cane è una femmina e si chiama Mia. Il proprietario, identificato da agenti della polizia municipale, è stato denunciato per il reato di maltrattamento di animali ed il cane sottoposto a sequestro penale.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA