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Vittoria, causò la morte di 4 persone: condannato a 4 anni e 6 mesi

Di Giuseppe La Lota |

Mille e 640 giorni di carcere solo dopo la sentenza di Cassazione per avere causato la morte sul colpo di 4 persone: la famiglia Schiaccianoce composta dal padre Salvatore, che oggi avrebbe 41 anni, la moglie Paola Sampietro, oggi avrebbe 33 anni, il figlio primogenito Joseph che oggi avrebbe 12 anni. L’unica miracolata rimasta in vita, la sorellina Desiré, oggi ha 9 anni e vive con i nonni e gli zii. La quarta vittima è Valerio Di Pietro, oggi avrebbe 28 anni, viaggiava in compagnia di Giorgio Cascino, conducente del Suv Bmw X5. Il Suv condotto da Cascino nell’imboccare la semicurva all’altezza di contrada Anguilla piombò come un razzo sulla carreggiata opposta e disintegrò la Lancia Y dov’era rannicchiata la famiglia Schiaccianoce, che a Vittoria gestiva un’agenzia di pompe funebri. Il motore della piccola utilitaria si staccò dal telaio andando da un’altra parte e per uscire i corpi tranciati dalle lamiere ci vollero le cesoie dei vigili del fuoco. Traffico bloccato, sangue e corpi dappertutto, gli zainetti dei due fratellini sull’asfalto, vittime caricate sulle autoambulanze nel viaggio della speranza verso il “Guzzardi” di Vittoria. Sopravvissero in due: il conducente del Suv Cascino e la piccola Desirè. Indescrivibili le scene di strazio e di dolore dei parenti che vedemmo arrivare al pronto soccorso di Vittoria.

 

Dopo quella strage d’asfalto le vittime sulla Vittoria-mare sono sensibilmente diminuite, grazie anche all’installazione di autovelox in 3 punti differenti. Ma la notte, d’estate e d’inverno, quando il traffico è meno intenso, per qualcuno quel rettilineo privo di alcun controllo continua a essere un banco di prova.

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