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Sanità: Save the Children, un bimbo al minuto muore per malattie legate all’acqua

Roma, 21 mar. (AdnKronos Salute) – “Ogni minuto un bambino muore a causa di una patologia legata all’acqua”. La denuncia arriva da Save the Children nella Giornata mondiale dedicata all”oro blu’. “Uno scarso accesso a questa risorsa e a servizi igienico-sanitari adeguati contribuisce alla morte di un bambino su 5 – segnala l’organizzazione internazionale – […]

Di Redazione |

Roma, 21 mar. (AdnKronos Salute) – “Ogni minuto un bambino muore a causa di una patologia legata all’acqua”. La denuncia arriva da Save the Children nella Giornata mondiale dedicata all”oro blu’. “Uno scarso accesso a questa risorsa e a servizi igienico-sanitari adeguati contribuisce alla morte di un bambino su 5 – segnala l’organizzazione internazionale – L’8% dei bambini sotto i 5 anni perde la vita a causa di forme gravi di diarrea contratte attraverso l’acqua”.

“Se a livello globale quasi una persona su 3 (2,1 miliardi) non ha accesso ad acqua sicura e una su 9 ai servizi igienici – prosegue Save the Children – l’acqua contaminata è uno dei maggiori vettori di malattie quali il colera, la dissenteria, il tifo, la poliomielite e la diarrea; solo quest’ultima provoca ogni giorno il decesso di circa 1.000 bambini sotto i 5 anni, 361.000 in un anno”.

“Già oggi 159 milioni di persone raccolgono l’acqua da laghi, pozze, fiumi, ed entro il 2025 metà della popolazione mondiale vivrà in aree dove è scarsa – afferma Daniela Fatarella, vice direttrice generale dell’organizzazione – E’ necessario adoperarsi col massimo impegno per garantire a un più ampio numero di minori l’accesso a questa essenziale risorsa in condizioni di sicurezza e ai servizi igienico-sanitari di base: non possiamo accettare che ogni anno centinaia di migliaia di bambini muoiano per patologie facilmente prevenibili contratte per mezzo dell’acqua”.

“La mancanza d’acqua – evidenzia Fatarella – innesca un circolo vizioso per cui, tra fonti contaminate e servizi igienico-sanitari carenti, le probabilità di contrarre patologie potenzialmente letali per i più vulnerabili, come i bambini, aumentano pericolosamente. A questa catena di conseguenze negative si aggiungono ulteriori anelli nel caso della siccità, che è accompagnata da complicazioni quali l’insicurezza alimentare e, dunque, dalla diffusione di elevati livelli di malnutrizione”.

Nell’Africa orientale, in particolare, la siccità, unita ai conflitti endemici dell’area ha condotto nel 2017 alla peggiore carestia degli ultimi anni. L’impossibilità di coltivare e la morte del bestiame causate dalla mancanza d’acqua hanno portato a una gravissima insicurezza alimentare che ha colpito 21 milioni di persone in Somalia (1,2 mln di bambini malnutriti), Etiopia (3 mln di bambini e donne incinte o in allattamento malnutriti, dei quali 333.500 bambini affetti da malnutrizione grave acuta), Kenya (circa 483.000 bambini malnutriti) e Sud Sudan (1,8 mln di bambini e donne incinte o in allattamento malnutriti). L’anno scorso, inoltre, sono stati registrati più di 131.200 casi di diarrea acuta e colera tra Etiopia, Somalia e Kenya.

“Gli effetti della siccità sui bambini sono devastanti – precisa Fatarella – e non si limitano ai rischi sanitari: nei Paesi colpiti in modo più pesante da questo fenomeno, come la Somalia, il livello di stress al quale la popolazione è sottoposta accresce il rischio di violenza e abusi. L’esigenza di contribuire in ogni modo alla sussistenza della famiglia, inoltre, conduce spesso alla separazione di famiglie, allo sfruttamento dei minori e alla loro fuoriuscita dal sistema educativo. Il futuro di questi bambini, quando saranno abbastanza fortunati da averne uno, potrebbe essere irrimediabilmente compromesso”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA