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Charlie, i genitori al giudice: “Vogliamo portarlo a casa”

Milano, 25 lug. (AdnKronos Salute) – “L’ultimo desiderio dei genitori di Charlie Gard è portarlo a casa” per trascorrere così gli ultimi momenti insieme e dirgli addio, dopo la decisione di rinunciare alla battaglia per fargli avere il trattamento sperimentale Usa. A spiegarlo è il legale di Chris Gard e Connie Yates che oggi è […]

Di Redazione |

Milano, 25 lug. (AdnKronos Salute) – “L’ultimo desiderio dei genitori di Charlie Gard è portarlo a casa” per trascorrere così gli ultimi momenti insieme e dirgli addio, dopo la decisione di rinunciare alla battaglia per fargli avere il trattamento sperimentale Usa. A spiegarlo è il legale di Chris Gard e Connie Yates che oggi è tornata di nuovo davanti all’Alta Corte per sostenere la richiesta sua e del papà del piccolo. “Pochi giorni di tranquillità fuori dall’ospedale”, è il tempo che i genitori vorrebbero secondo il legale.

Come riportano i media britannici, sul quando e dove procedere al distacco dei supporti vitali sia ieri che oggi è continuato il confronto con il Great Ormond Street Hospital di Londra, dove il piccolo di 11 mesi affetto da una grave malattia rara è ricoverato. E sembra che la struttura opponga problematiche di tipo pratico (come le dimensioni della porta dell’appartamento che impedirebbe il passaggio dei macchinari per l’assistenza) alla possibilità di trasferire il piccolo nella sua casa, oltre a parlare di “sicurezza” e di “miglior interesse” per il bambino. Inoltre l’ospedale durante l’udienza in corso ha aggiunto che i genitori chiedono più giorni con Charlie a casa, con il supporto della ventilazione assistita collegato. Il giudice ha auspicato che si trovi un accordo, e si è parlato anche dell’opzione di un hospice. L’udienza è stata interrotta e dovrebbe riprendere in seguito.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA