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Regionali, nel centrosinistra sfida a tre tra Crocetta, Faraone e Bianco

Di Lillo Miceli |

Probabilmente, l’unica candidatura già stabilita è proprio quella di Cancelleri. Ma la corsa alla presidenza della Regione, nell’autunno del prossimo anno, si annuncia affollata. Sicuramente, come ha detto più volte, sarà della partita il presidente della Regione in carica, Rosario Crocetta, che ritiene di avere tutte le carte in regola per presentarsi davanti al giudizio degli elettori, ritenendo di avere svolto un lavoro duro e faticoso che dovrebbe cominciare a fare vedere i suoi effetti pratici quando cominceranno ad essere aperti i primi cantieri del “Patto per la Sicilia”. Ma nel Partito democratico sono in parecchi a storcere il muso. Il sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone, pure lui tra i papabili, ha sostenuto che il nuovo candidato alla presidenza della Regione dovrà essere designato attraverso le elezioni primarie. Inoltre, Faraone, tutte le volte che il governo nazionale ha aperto i cordoni della borsa in favore della Sicilia, non ha mancato di rimarcare che ciò è potuto avvenire grazie ai suoi ottimi rapporti con Matteo Renzi.

Renziano di ferro, Faraone, come lo è il sindaco di Catania, Enzo Bianco, che nelle prossime settimane potrebbe essere eletto presidente nazionale dell’Anci. Una carica che si aggiungerebbe alla sua lunga esperienza politica che potrebbe culminare in una candidatura alla presidenza della Regione, dopo essere stato ministro dell’Interno. Entrambi sono renziani. Ma chi è più renziano dell’altro? I bene informati sostengono che ci sarebbe un vero e proprio braccio di ferro in corso. Ma il Pd non è fatto solo di amici di Renzi. Ci sono i “giovani turchi” che potrebbero mettere in campo il segretario regionale Fausto Raciti o l’assessore all’Agricoltura, Antonello Cracolici. Una questione che potrebbe essere risolta appunto con le elezioni primarie. Però, difficilmente, Udc e Ncd accetterebbero di farsi stritolare in una disputa impari, se saranno ancora alleati del Pd. I centristi non rinunceranno certo ad esprimere una loro designazione. “Il nostro candidato – ha detto nei giorni scorsi il ministro dell’Interno, Angelino Alfano – sarà una personalità di grande esperienza e moderato». Chi? L’identikit sembrerebbe quello del presidente del consiglio nazionale dell’Udc, Gianpiero D’Alia, già ministro della Funzione pubblica e presidente della commissione Bicamerale per le regioni a Statuto speciale. Alfano potrebbe anche giocarsi la carta dell’europarlamentare Giovanni La Via.

Ma il Pd rinuncerebbe alla possibilità di designare un proprio esponente alla presidenza della Regione? Tutto sommato, nonostante la campagna acquisti e i seggi ottenuti grazie al cosiddetto “listino”, è il partito di maggioranza relativa all’Ars, ma non nei sondaggi.

Il centrodestra, dopo il ritorno di Gianfranco Miccichè alla guida di Forza Italia in Sicilia, tenta di riorganizzarsi. Uno dei potenziali candidati sarebbe Nello Musumeci, leader del movimento #SaràBellissima. Ma con insistenza circola anche il nome dell’europarlamentare di Forza Italia, Salvo Pogliese. Tutti uomini. E’ possibile che in tutti gli schieramenti non vi sia una donna in grado di ambire alla presidenze della Regione? Si dice che i moderati del centrodestra starebbero corteggiando una donna bellissima e molto nota. Il nome? “Top secret”.

Il Movimento 5 Stelle seguirà sicuramente il consueto iter della consultazione on line dei simpatizzanti per stabilire ufficialmente chi sarà il candidato alla presidente della Regione. La logica, però, sembra indicare Giancarlo Cancelleri come naturale candidato.

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