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L'INIZIATIVA

L’Unesco e il Val di Noto

Arte e cultura nel sud-est siciliano

Di Redazione |

Moderato dalla giornalista de La Sicilia Laura Valvo, il 21 novembre si è tenuto nei locali del municipio di Palazzolo Acreide il convegno Arte e Cultura nel sud-est siciliano: “L’Unesco e il Val di Noto”. Ispiratori dell’iniziativa il quotidiano La Sicilia, profondamente radicato nel territorio, la Domenico Sanfilippo Editore e la DSE Pubblicità. Scopo quello di mettere in evidenza le grandi possibilità, ma anche le criticità, del Val di Noto che comprende i comuni devastati dal terremoto del 1693, risorti splendidamente grazie alle risorse messe a disposizione dalle allora autorità, ai facoltosi privati e agli artigiani che – come sottolineato da Gianpaolo Miceli  di Cna Siracusa – allora parteciparono alla ricostruzione e i cui eredi ora provvedono alla rigenerazione di palazzi e monumenti. Oggi il Val di Noto è punta di diamante dei siti Unesco e mira a essere capitale permanente della cultura come evidenziato da Nadia Spada, assessore alla Cultura e vicesindaco del comune ospitante. Tema che Corrado Figura, sindaco di Noto  e presidente del Distretto turistico del Sud-Est,  ha rafforzato proponendo la necessità di coniugare cultura e turismo in modo che i benefici socio-economici si possano spalmare su tutti i Comuni dell’area; per questo occorre creare sinergie tra enti pubblici e privati.  

Impegno politico e lungimiranza hanno caratterizzato l’attività di Fabio Granata, attuale assessore alla Cultura del comune di Siracusa e autore della legge regionale sui parchi archeologici,  il quale ha ricordato come il Val di Noto sia stato il primo distretto culturale istituito in Italia e come il riconoscimento Unesco comporti un piano di gestione che non punti solo alla valorizzazione ma debba essere supportato dal mantenimento e qualificazione del territorio, lavoro – così ha puntualizzato – che comporta il coinvolgimento della filiera turistica e degli enti locali.

Grande rilevanza all’aspetto storico e alla tutela del patrimonio artistico-culturale e ambientale nell’intervento di Gesualdo Campo, già dirigente generale dell’assessorato ai Beni Culturali della Regione. Ricordato l’oblio caduto dal 1812 non solo su Val di Noto ma anche su Val di Mazara e il Val Demone, le antiche giurisdizioni amministrative in cui fu divisa l’isola al termine della dominazione musulmana, fino alla rinascita con il distretto del sud-est  e il divenire sito Unesco. Gesualdo Campo ha inoltre rimarcato come debba essere superato l’antistorico confine che divide le province di Siracusa e Ragusa culturalmente, linguisticamente, etnograficamente e orograficamente costituite in un unico e uniforme contesto storico e geografico e la necessità di  coinvolgere in maniera incisiva anche i comuni più piccoli e le comunità culturali emergenti e le attività produttive, così come dettato dal codice dei Beni Culturali.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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