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Anonima Castelli: la storia del design che ritorna attuale

Di Redazione |

La storica azienda di sedute di design continua a stupire riportando in auge alcuni prodotti iconici

Pordenone, 30 novembre 2022.La storia di Anonima Castelli affonda le sue radici nel lontano 1877, quando Ettore Castelli aprì per la prima volta l’attività di ebanisteria della famiglia. Ancora non sapeva che l’azienda, che allora produceva mobili in legno massiccio, avrebbe segnato la storia del made in Italy prima e del design mondiale poi. Nel 1939 l’azienda prese il nome che porta tutt’ora, in quanto in quel periodo le imprese che avevano più di un proprietario venivano chiamate Società Anonime. La vera svolta, però, si ebbe verso la metà degli anni ’60, quando la compagnia registrò il boom nel suo processo di crescita, grazie anche all’ingresso in azienda di Giancarlo Piretti, un giovane designer a cui furono affidate le chiavi dello studio tecnico. Piretti disegnò tutta una serie di prodotti che oggi sono considerati iconici, come le sedie DSC106 e la Plia, fino a sedute per la collettività come la Axis, che si trova ancora oggi in quasi tutte le università italiane ed europee. Questi furono gli anni di maggior successo per l’azienda, che negli anni ’80 divenne un colosso nel settore dell’arredo da ufficio e da casa con il nome di Castelli Spa. Verso la fine del decennio, la famiglia Castelli uscì dalla società cedendola nelle mani dell’americana Haworth fino al 2014, quando venne acquistata dagli attuali proprietari.

“Acquisita la proprietà dell’azienda, continuammo nel business dell’arredo da ufficio, ma ci accorgemmo presto che la competitività minava i nostri margini di guadagno”, racconta Edoardo Pavan, proprietario dell’azienda insieme al resto della famiglia. “Ci spostammo, dunque, sull’arredo di design, riscoprendo le icone degli anni ’60 e ’70, e accontentando un mercato con la riproposta di articoli che avevano fatto grande l’azienda in passato”.

Ecco che la storia di Anonima Castelli diventa una riattualizzazione della tradizione, una riscoperta degli anni d’oro del design. “Oggi, ogni volta che scendo in archivio, mi rendo conto di quanto prezioso sia il tesoro di disegni e progetti che abbiamo ereditato con l’acquisto dell’azienda”, spiega l’amministratore. “Articoli degli anni ’60 a tal punto pionieristici da risultare tutt’ora innovativi. Prodotti che hanno solcato le epoche, che hanno visto la scoperta e l’evoluzione dei materiali. Grazie a tutti questi anni di continua sperimentazione e di collaborazione con alcuni dei nomi più illustri nel mondo del design, come Charles Pollock, Emilio Ambasz, Richard Sapper e Ferdinand Porsche, oggi possiamo garantire sedute nuove e rinnovate. Uno dei servizi su cui puntiamo maggiormente, infatti, ha l’obiettivo di restaurare molti dei nostri prodotti già presenti sul mercato sia nel privato che nel pubblico, in modo da renderli sempre più durevoli nel tempo”.

Secondo la filosofia di Anomia Castelli, un prodotto che dura nel tempo, oltre a essere sinonimo di affidabilità e di conservazione della qualità, riduce anche sensibilmente l’impatto ambientale. “E’ facile produrre articoli completamente riciclabili se poi durano solo pochi anni e costringono il cliente ad acquistarne di nuovi”, dichiara Pavan. “Diversa cosa è produrre una seduta che dura più di cinquant’anni, grazie a materiali resistenti e, allo stesso tempo, prestanti da un punto di vista estetico, come l’alluminio, acciaio, tessuti tecnici e nuovi polimeri. Per noi è fondamentale mantenere alti gli standard e andare incontro ai nostri clienti. Per questo abbiamo organizzato un servizio di ricambi e assistenza tra i più efficienti. Certo, questa filosofia non può adattarsi a tutti i prodotti. Gli articoli per ufficio, per esempio, necessitano di un discorso a parte: il mercato odierno è focalizzato sulla competitività a discapito della durabilità. Il nostro studio sulla riedizione delle icone ci spinge ad una ricerca di materiali, finiture e tecnologie continua, spingendoci in una nicchia di mercato di sicuro non ampia, ma decisamente solida. I nostri clienti ci chiedono qualcosa che possa essere condiviso con le generazioni successive”

Quella di Anonima Castelli è una storia di passione e competenza, di tecnica e creatività, le stesse qualità che hanno portato l’azienda e i suoi designers a vincere diversi Compassi d’Oro negli anni e a collaborare con alcuni dei più importanti brand mondiali della moda e del design, come il marchio americano Supreme. Insomma, tante cose sono cambiate da quando Ettore Castelli fondò questa società quasi centocinquant’anni fa: sono cambiati i prodotti, le tecniche, i materiali ed è cambiata perfino la sede dell’azienda, spostatasi da Bologna a Pordenone. Ma, nonostante tutto questo, siamo sicuri che se entrasse in azienda oggi, Ettore Castelli si sentirebbe ancora a casa.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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