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Agrigento, diplomi a pagamento: al via il processo

Di Gaetano Ravanà |

Ha preso il via ieri il processo, scaturito dall’inchiesta “Diplomat”, su un giro di diplomi, che sarebbero stati consegnati senza lezioni ed esami, e con la falsificazione dell’attività didattica, dietro il pagamento di una somma in denaro. Le scuole paritarie al centro dell’inchiesta: “Pirandello” di Canicattì e Licata, “Volta” di Canicattì, e “San Marco” di Acireale. La Procura della Repubblica di Agrigento chiesto il rinvio a giudizio di 102 persone, fra insegnanti, personale amministrativo e soci di quattro scuole paritarie (3 delle quali in provincia di Agrigento). L’udienza, tenutasi per la prima volta dopo anni nella grande aula intitolata al giudice Rosario Livatino, è stata rinviata al prossimo 20 novembreNel mirino delle Fiamme gialle sono finiti gli anni 2015/2016 e quello successivo. Sequestrati 22 diplomi di scuola superiore, che sarebbero stati irregolarmente conseguiti, nell’anno scolastico 2014/2015, da altrettanti studenti. Le accuse contestate dal procuratore capo Luigi Patronaggio, e dal sostituto procuratore Paola Vetro, titolare dell’inchiesta, e che hanno firmato la richiesta di rinvio a giudizio, sono a vario titolo di associazione a delinquere, falso e abuso di ufficio. Tra gli indagati, e ritenuto il promotore dell’associazione l’ex deputato regionale, Gaetano Cani, di Canicattì, al quale, negli anni scorsi, vennero sequestrati 300mila euro in contanti, nascosti in una scatola di scarpe.Nella lista degli indagati, anche tre istituti in qualità di persone giuridiche: “Mondo Scuola Srl” di Licata; “Ge.Is. Gest. Ist. Scol. Srl” di Canicattì, e “Centro di istruzione Gabriele D’Annunzio” di Ispica.

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