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Bando per l’Esseneto, l’ira di Giuseppe Deni: «L’Akragas non partecipa. Siamo su “Scherzi a parte”?»

Il Comune ha appena pubblicato la gara di evidenza pubblica che secondo il patron è però "vergognosa"

Di Fabio Russello |

«Siamo su “Scherzi a parte”?». Al patron dell’Akragas dopo una iniziale soddisfazione per avere finalmente visto la pubblicazione del bando per la gestione dello stadio Esseneto, è bastato leggere con attenzione le carte per cambiare completamente idea. E’ una bocciatura senza appello e che al momento esclude una possibile partecipazione dell’Akragas al bando di evidenza pubblica del Comune.

– Giuseppe Deni, ha visto? Il Comune ha mantenuto la promessa e ha pubblicato il bando? Che ne pensa?

«Penso che dopo avere letto il bando ho riflettuto e ho pensato: siamo su “Scherzi a parte”?»

– Cosa c’è che non la convince?

«L’articolazione generale è vergognosa (usa esattamente questo termine, ndr). E’ come se uno si affittasse una casa e ogni volta che intende invitare qualcuno a cena deve chiedere l’autorizzazione al proprietario. Non si articola così. Il bando prevede anche che chi si aggiudica la gara deve pensare alle opere di manutenzione straordinaria. Il conduttore fa la manutenzione ordinaria, ma la straordinaria spetta al proprietario. Se allora cade il tetto della tribuna che si fa? Lo fa chi ha in gestione l’impianto?»

– Questa è una delle criticità che si erano subito notate. E poi?

«C’è un regolamento comunale che prevede che le concessioni possono essere estese fino a 15 anni se chi ha in affidamento l’impianto realizza dei lavori. Serve a far sì che si rientri dall’investimento. Qui invece e non si capisce perché non è previsto. Se dovessi fare un intervento straordinario, come ad esempio il rifacimento del manto erboso, dopo 5 anni dovrei lasciarlo? Mica lo dico io, lo dice il regolamento comunale».

– Secondo lei perché non è prevista la possibilità di estendere l’affidamento?

«Non lo so perché non c’è. Io penso sempre che ci sia alla base la buona fede. Ma il bando fatto così penalizza chiunque voglia concorrere per aggiudicazione. E’ un insulto all’intelligenza delle persone. Al momento noi paghiamo 50 euro per gli allenamenti, e 250 euro per le partite, ma le utenze le paga il Comune. Non so se avete visto come è strutturato ora il bando. Non c’è solo la questione del canone da 1500 euro al mese.

– Mi pare di capire che all’Akragas il bando così come è non piace.

«L’Akragas non è interessata a questo bando così come è. La politica deve fare una scelta e penso che in auto tutela possono sospendere questo bando e aggiungere gli accorgimenti necessari».

– Quali sono le modifiche chieste dall’Akragas?

«Ce ne sono almeno tre: la prima è che non dobbiamo chiedere alcuna autorizzazione se non quelle previste dalla legge. Se vogliamo fare il bar è evidente che bisogna chiedere la Scia. Ma non è possibile che per ogni attività ci debba essere una autorizzazione del Comune. Se arriva un sindaco al quale non siamo graditi che si fa? Poi c’è la questione delle opere di manutenzione straordinaria che devono essere, come è normale che sia, a carico del Comune. L’Akragas è disponibile ad accollarsi quelle di ordinaria amministrazione. Il terzo punto è la durata: ogni intervento a spese della società deve allungare proporzionalmente il periodo di concessione come previsto da regolamento comunale. Altrimenti che senso ha investire?

– Mi pare di capire che secondo lei questo bando non abbia né capo né coda.

«Ci sono cose che mi fanno ridere. Ad esempio è previsto che ci siano giorni di chiusura obbligatoria in alcuni giorni festivi. Se la lega mi chiede di giocare il 6 gennaio che gli dico? Non posso aprire lo stadio? Poi chiedono obbligo di tenere aperto lo stadio dalle 10 alle 13. Ma per fare cosa?

– Quindi Akragas non partecipa?

«Se il bando non cambia noi non siamo interessati»

– Lei ha sempre legato il futuro dell’Akragas alla questione stadio. Che succede ora?

«Il futuro dell’Akragas diventa nebuloso. Speriamo che il comune si renda conto che il bando così come è, è pura follia. A questo bando non siamo interessati. Se il comune ritira bando e fa le modifiche siamo pronti a rivedere le nostre posizioni. Altrimenti non siamo interessati»COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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