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Favara, bloccata l’attività dell’aviopista

Di Antonino Ravanà |

Favara. Bloccata l’attività dell’aviopista di contrada Burraitotto. Gli agenti della Polizia Municipale di Favara hanno apposto i sigilli ad un hangar all’interno del perimetro del campo di volo. Le indagini avviate, successivamente ad un’ispezione effettuata all’interno dell’area, hanno permesso di accertare come il manufatto in ferro, destinato in origine esclusivamente ad uso agricolo, era stato «trasformato» in ricovero per la custodia di aerei ultraleggeri, in mancanza di autorizzazione da parte del Comune di Favara.

Negli ultimi anni l’aviopista, che si trova tra la località Punta Bianca e il Villaggio Mosè, è diventata un’attrazione e un punto di riferimento di turisti provenienti da ogni parte d’Italia, e di tanti agrigentini amanti del volo. Tutto merito dei tre fondatori Fabrizio Campione, Giovanni Graceffa e Pasquale Scibetta, i primi due imprenditori, che hanno messo su la prima aviosuperficie della storia di Agrigento. Nacque la scuola di volo «Vale dei Templi» e i corsi per diventare pilota. Probabilmente nelle intenzioni dei tre agrigentini c’era quella di migliorare la superficie. Qualcosa però non è andato per il verso giusto. Nel verbale stilato dal responsabile dell’Ufficio tecnico comunale di Favara, vengono ripercorse le tappe della vicenda, che ha portato al sequestro preventivo dell’hangar. Il 18 settembre del 2014 è stata approvata la concessione edilizia a nome di Giovanni Graceffa, Rosa Rizzo e Fabrizio Campione. Si tratta di una concessione in sanatoria di un fabbricato ad uso agricolo e tre corpi accessori. Quella concessione a leggere le carte non sarebbe mai stata ritirata dai titolari.

E’ stato allora che i Vigili urbani di Favara hanno deciso di effettuare un sopralluogo, e alcune indagini, per chiarire la questione. Nel corso di un’ispezione gli uomini in divisa hanno constatato, che dentro il manufatto non c’erano mezzi agricoli, né prodotti per l’agricoltura, bensì quel luogo era stato adibito alla custodia degli aerei. Immediata è scattata la sospensione della concessione edilizia, già approvata. E il sequestro. Ieri mattina la nostra redazione ha cercato una replica dai diretti interessati, uno dei quali Fabrizio Campione, contattato dai noi telefonicamente, in merito a tutto ciò, ha evitato al momento di rilasciare qualsiasi dichiarazione, aspettando che l’azione dei propri legali possa chiarire definitivamente ogni cosa. Probabile il ricorso al Tribunale amministrativo regionale.

La struttura, con la pista lunga cinquecento metri e larga cinquanta, è una delle realtà della provincia di Agrigento. Tra i sogni c’era quello di creare un servizio turistico di aereo-taxi, con un collegamento dall’aviopista con l’isola di Lampedusa. Come avviene in tante famose e frequentate località turistiche. In altre zone dell’America, per esempio, il collegamento con mezzi ultraleggeri è una consuetudine a cui molti turisti fanno riferimento per coprire distanze tra luoghi d’interesse. E si pensava di metterla a diposizione a tutta la collettività, nonché ai Canadair, agli aerei della protezione civile e ai mezzi di soccorso.

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