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San Giovanni di Dio, l'”ammutinamento” dei dirigenti medici di Cardiologia: «Il capo del dipartimento sta impoverendo il nostro reparto»

Al centro della polemica gli ordini di servizio per l'ospedale di Licata

Di Redazione |

Si impoverisce la Cardiologia del San Giovanni di Dio fiore all’occhiello della sanità agrigentina e non solo per coprire la Cardiologia di Licata che per carenza di personale può svolgere solo attività di pronto soccorso e guardia medica col rischio di pregiudicare il buon funzionamento di uno e dell’altro reparto.

Un paradosso che sta provocando la rivolta dei dirigenti medici dell’Uoc di Cardiologia e Utic dell’Ospedale San Giovanni di Dio che, stavolta pubblicamente, hanno deciso di esprimere il loro dissenso per la gestione capo del dipartimento Giuseppe Vasco, a capo dell’ “ufficio” dal gennaio scorso.

Una lettera firmata da tutti e 17 i dirigenti medici che è stata diffusa e nella quale si contestano gli ordini di servizio per la “copertura” dei posti vacanti in Cardiologia dell’Ospedale di Licata.

“La nostra UO – scrivono – è inserita nella rete delle emergenze e nella rete dell’infarto come “centro Hub” di riferimento per tutto il bacino afferente, svolge in regime h24, 7 giorni su 7, 365 giorni l’anno procedure di cardiologia interventistica coronarica urgenti e programmate, procedure di cardiologia interventistica vascolare e strutturale, con assicurata reperibilità notturna e festiva, rappresenta centro di Cardiologia interventistica ad elevato volume, tra i primi in Sicilia ed sul territorio nazionale, svolge procedure di elettrofisiologia ed elettrostimolazione giornaliere, assicura assistenza in regime di Terapia Intensiva Coronarica (UTIC) su 8 posti letto e in regime di degenza con due blocchi da 20 posti letto per un totale di 24 posti letto, svolge attività ambulatoriali con prestazioni cardiologiche specifiche e non effettuate in nessun altro presidio della ASP di Agrigento (Ecostress, ecocardiogrammi trans-esofagei, doppler trans-cranici, ambulatorio di scompenso cardiaco e ambulatorio di cardio-oncologia). Ma – hanno aggiunto – negli ultimi mesi il nuovo Direttore del Dipartimento ha imbastito quello che per noi è un vero e proprio attacco frontale, disponendo ripetutamente ordini di servizio per tutto il personale medico della UOC di Cardiologia di Agrigento per la copertura dei turni in Cardiologia all’Ospedale di Licata, in carenza cronica di personale, senza aver mai ritenuto prima nemmeno di incontrarci”.

“Si tenga presente – hanno scritto nella lettera i medici di Cardiologia del San Giovanni di Dio – che nel corso degli ultimi anni per ovviare a tale situazione ci siamo più e più volte prestati ad eseguire turni di servizio a Licata con la veste delle prestazioni aggiuntive fuori orario di servizio, ma sempre con la promessa che si sarebbe trattato di un problema transitorio destinato ad essere risolto nel giro di poco, come del resto ci era stato anticipato non più tardi di qualche mese fa, in quanto si delineava un accorpamento dell’UO di Cardiologia di Licata con l’UO di Medicina per ottimizzare le risorse di personale. Ora restiamo sconcertati nel ricevere ogni mese questa pioggia di ordini di servizio, istituto previsto in condizioni eccezionali e non per situazioni croniche ed annose come questa, che mettono in seria difficoltà la nostra organizzazione del lavoro presso la nostra sede naturale di servizio, ovvero l’ospedale San Giovanni di Dio. Perché privare l’UOC di Cardiologia del nostro ospedale quotidianamente di un paio di unità mediche da impiegare a Licata si ripercuote pesantemente sui turni del presidio di Agrigento, costringendo spesso a non poter garantire i servizi che tale struttura offre. Capita così che si debba posticipare un intervento di alta specializzazione come l’impianto di correzione di un vizio valvolare cardiaco perché il medico operatore si trova impegnato a sostenere il turno di guardia cardiologica all’ospedale di Licata. Massimo rispetto per tutti i colleghi ma è normale che un collega proveniente da altra ASP che non è nemmeno dotata di Laboratorio di Emodinamica e Cardiologia interventistica e che quindi nella sua carriera si è limitato a trasferire i pazienti colpiti da infarto al centro di Emodinamica più vicino, decida tout court di giocare al ribasso in questa maniera? Siamo sicuri che sia ragionevole una scelta del genere? Qualunque ASP a nostro parere, ragionando da Azienda ha una strategia generale volta a incrementare la produttività e la qualità dei servizi offerti dal personale, e non ci sembra molto strategico impiegare un’ unità medica che svolge quotidianamente attività di alta specializzazione per semplici turni di guardia/Pronto soccorso che potrebbero essere svolti da qualunque specialista cardiologo. Il collega Direttore del Dipartimento – accusano i medici del San Giovanni di Dio -, non si è limitato ad inviare ordini di servizio per coprire i turni essenziali di guardia, ma ha deciso di rendere ancora più critica la situazione impiegando le due unità mediche in organico all’UO di Cardiologia dell’Ospedale di Licata per avviare attività non meglio precisate di ambulatorio cardiologico, incurante del fatto che per prestazioni non essenziali come queste, peraltro quantitativamente esigue, si riducesse ancora di più la disponibilità di forza lavoro. Si arriva al paradosso che i colleghi di Licata per le prossime festività natalizie godano di riposi e libertà dal servizio in maniera molto più estesa di noi che siamo impegnati sia ad Agrigento che a Licata. Cosa si vuole fare? Depotenziare la nostra UO di Cardiologia di Agrigento, che da anni viene riconosciuta come il fiore all’occhiello di questa azienda, per mantenere i semplici turni di guardia cardiologica in un ospedale dove non c’è Unità di terapia intensiva coronarica, né sala di Emodinamica, né di Elettrofisiologia e dove pertanto storicamente i casi gravi vengono semplicemente trasferiti presso la UO di Cardiologia di Agrigento?”. Il documento è stato firmato dai dirigenti medici Patrizia Carità, Gabriella Carlino, Calogero Casalicchio, Calogero Catalano, Ilenia Di Liberto, Salvatore Di Rosa, Giovanni Ferro, Antonella Frenda, Salvatore Geraci, Alfonso Lo presti, Rossella Miccichè, Diego Milazzo, Gerlando Pilato, Valentina Pitruzzella, Roberta Siracusa, Giovanni Vaccaro e Claudia Visconti.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA