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Sparatoria del Villaggio Mosè, cade l’accusa di omicidio per i tre indagati (che però restano in carcere)

Il provvedimento del Tribunale del Riesame

Di Redazione |

Restano in carcere i tre indagati coinvolti nella sparatoria avvenuta lo scorso 28 febbraio nella concessionaria Auto per passione a Villaggio Mosè ma per tutti cade l’accusa più grave: omicidio per errore. Lo ha stabilito il tribunale del riesame di Palermo, presieduto dal giudice Antonia Pappalardo, che ha comunque confermato la misura della detenzione in carcere per Angelo Di Falco, 39 anni, fratello della vittima; Domenico Avanzato, 36 anni, e Calogero Zarbo, 40 anni. Il tribunale della Libertà ha annullato l’ordinanza del gip di Agrigento Giuseppe Miceli limitatamente alla contestazione di omicidio per errore, l’accusa più grave mossa nei loro confronti. Rimangono in piedi le accuse di tentato omicidio e porto abusivo di arma da fuoco. Gli avvocati degli indagati Antonio Ragusa, Giovanni Castronovo e Santo Lucia hanno contestato nel merito e nella forma la ricostruzione dei fatti della procura di Agrigento. Secondo i difensori, infatti, non è credibile la versione fornita dal titolare della concessionaria.

Che cosa accadde

La vittima fu Roberto Di Falco, 37 anni di Palma di Montechiaro, ucciso da un colpo di pistola all’addome. La Procura aveva ritenuto che si fosse trattato di una spedizione punitiva finita male. Il commerciante pare avesse un debito con Roberto Di Falco legato alla compravendita di auto che sarebbe stata pagata a Di Falco con un assegno scoperto.

I giudici hanno confermato la custodia cautelare in carcere per tutti per l’accusa di tentato omicidio ai danni del figlio del titolare della concessionaria, al quale Angelo Di Falco avrebbe provato a sparare, ma l’arma si è inceppata, dopo che il fratello era caduto per terra in seguito al colpo ricevuto, e per quella di detenzione illegale di arma.

La difesa ha sempre sostenuto che i quattro palmesi siano andati nella concessionaria per picchiare il titolare – le immagini della video sorveglianza lo mostrano con chiarezza – e che lo stesso abbia tirato fuori la pistola (non ritrovata) e abbia fatto fuoco, uccidendo Roberto Di Falco.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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