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Strage di cani a Sciacca, sospetti della Procura su due persone

Di Redazione |

Due persone sono sospettate per la strage di cani – 27 animali morti avvelenati – avvenuta nei giorni scorsi in contrada Muciare a Sciacca. La locale Procura della Repubblica avrebbe raccolto significativi elementi circa un loro possibile coinvolgimento nella vicenda. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore Michele Marrone e sono avvolte nel più stretto riserbo. Non è chiaro se i due siano stati già iscritti nel registro degli indagati.

Due cani e un gatto sono stati uccisi, nelle ultimissime ore, con delle polpette avvelenate che qualcuno ha posizionato in contrada Cannavecchia, a pochi passi dall’ospedale San Giacomo d’Altopasso, a Licata. Diversi gli animali trovati – sempre nello stesso posto – agonizzanti. Esseri Volontari e veterinari stanno cercando, disperatamente, di salvarli. Già domenica scorsa, a Licata, erano stati avvelenati diversi randagi. In contrada Cannavecchia sono intervenuti i carabinieri, la polizia municipale e i volontari de «I delfini».

Due cuccioli di cane meticcio di 40 giorni sono stati invece trovati impiccati nel tardo pomeriggio di ieri a Canicattì in via Torres. I cuccioli, di cui si stava prendendo cura un ragazzino che era pure riuscito a darli in adozione e che sarebbero dovuti partire per destinazione nel nord Italia a giorni, sono stati trovati impiccati ad una staccionata. Il caso, mai verificatosi a Canicattì, segue le stragi di cani avvenute nei giorni scorsi a Sciacca e Licata. Dell’accaduto è stato informato pure il sindaco di Canicattì, Ettore Di Ventura, che ha condannato il crudele gesto.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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