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Accoltellata mentre preparava la cena

Accoltellata mentre preparava la cena il femminicidio di Canicattini Bagni

Il marito rumeno ha confessato di aver agito per gelosia

Di Maria Teresa Giglio |

CANICATTINI BAGNI – Si chiamava Maria Ton, aveva 36 anni. E’ morta uccisa dal marito a colpi di coltello (e non di piccone come si era appreso in un primo momento). La tragedia si è consumata ieri sera, mentre la donna preparava la cena. Il marito, George Florian Ton, 41 anni, romeno come la moglie, era da poco tornato a casa. Ed è iniziata una delle solite liti. Una delle tante, tutte scatenate dalla gelosia di lui. I toni, ancora una volta si sono scaldati piuttosto rapidamente. Ma contrariamente a quanto accaduto altre volte, la rabbia dell’uomo non accennava a placarsi, anzi. Poi, all’improvviso, tra le sue mani è comparso il piccone e con quello ha cominciato a colpire la moglie in testa. Uno, due, tre volte. E lei è crollata sotto quell’ondata di violenza. Infine il silenzio. Non si quanto tempo lui sia rimasto in quella stanza invasa dal sangue di lei, attonito. Incredulo. Si sa solo che poi ha capito. E si è rivolto ai carabinieri: «Ho ucciso mia moglie». Agghiacciante la scena che si è presentata agli occhi dei militari, i quali hanno condotto George in caserma, per interrogarlo e capire cosa fosse accaduto prima di quel raptus di follia. Ma l‘uomo era stravolto, disperato, incapace di parlare oltre. Maria e Gerghe Ton si erano trasferiti da poco a Canicattini, circa un mese e mezzo, e quella casa in via Garibaldi 108 doveva essere il loro nido d’amore, e dei loro due figli, due ragazzi poco più che adolescenti. Lui aveva trovato lavoro a Canicattini, e per questo avevano lasciato Palazzolo, dove vivevano a casa della madre di lei. Una coppia tranquilla, almeno all’apparenza, ma con il tormento della gelosia tra le pareti domestiche. Anche il trasferimento a Canicattini, secondo le prime indiscrezioni da fonti che indagano sull’omicidio, sarebbe stato originato proprio dal sospetto – sin qui senza il benché minimo riscontro investigativo – che l’uomo nutriva sul conto della moglie. Ogni tentativo di Maria di convincere il consorte che non c’erano motivi per non fidarsi di lei, cadeva nel nulla. Per lui la moglie era la donna più bella del mondo e non poteva esistere nessuno sulla faccia della terra che potesse resisterle. Da qui le continue discussioni: lei carcava sempre di calmarlo, non voleva che i vicini si facessero di loro un’idea sbagliata, perché la loro era una famiglia perbene, di onesti lavoratori. Maria era sempre riuscita a fare sbollire la rabbia di lui. Ma ieri no.

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