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Ecco Sofia, l’importanza di chiamarsi Pirandello

Di Luigi Mula |

L’importanza di chiamarsi…Pirandello. C’è, infatti, un nuovo autore che, in questi giorni, si affaccia alla ribalta nazionale. Stiamo parlando di Sofia Pirandello, pronipote del drammaturgo e premio Nobel Luigi.

Romana di nascita, 25 anni, laureata in Filosofia, la giovane scrittrice, da sempre appassionata di letteratura, è al suo romanzo d’esordio dal titolo “Candido suicida”, un’opera avvincente, sviluppata sul modello della più celebre opera voltairiana, che si è aggiudicata il bando “Siae Sillumina”. Sofia è innamorata della Sicilia ed adora Leonardo Sciascia e Luigi Capuana.

È, inoltre, influenzata dalle opere di Heinrich Böll, Elsa Morante, Agota Kristof e Magda Szabo. Gentile e simpatica al telefono, l’autrice, spesso, ironizza parlando della sua, culturalmente “pesante”, eredità familiare.

Sofia, per intenderci, chi era Luigi Pirandello?

“Il nonno di mio nonno: praticamente, mio nonno Giorgio era figlio di Stefano, il figlio di Luigi. Mio padre, Giovanni, è uno dei 5 figli di Giorgio”.

Di cosa parla il libro?

“Il protagonista della storia è Candido che, distrutto per la fine della relazione con la sua compagna, decide di farla finita. Ma, un po’ per mancanza di coraggio, un po’ per pigrizia, non ne è capace e stabilisce che a ucciderlo sarà il normale corso dell’esistenza. Appena uscito di casa, però, inizia a confrontarsi con la città e viene coinvolto in una serie di incontri che trasformano il suo innocuo progetto in un’assurda avventura”.

Il titolo è un omaggio a Voltaire?

“Avevo letto il “Candide” quando ero molto giovane; mi aveva folgorato! Ho studiato filosofia e, diciamo, l’impronta è quella. Nel libro mi ispiro a Voltaire, a Raymond Queneau, soprattutto al suo “Le vol d’Icare”, dove ci sono personaggi, che vagano ed incontrano, casualmente, altri individui che li invitano a riflettere”.

Candido, quindi, è un personaggio in cerca d’autore?

“Sì (sorride)! Un personaggio molto giovane alla ricerca di se stesso che deve ancora capire come far fronte alle difficoltà della vita”.

Un personaggio pirandelliano tout court?

“Sì, se proprio vogliamo (ironizza)!? Pirandello è uno scrittore che mi è sempre piaciuto. Posso dire che mi sono ispirata anche a lui. Candido è un personaggio letterario molto costruito su altri autori e, quindi, anche pirandelliano”.

Un libro di Luigi che sente suo?

“Ho sentito molto vicine le piece teatrali “L’uomo dal fiore in bocca” e “La vita che ti diedi”. Ma Pirandello ho imparato, anche, ad apprezzarlo a scuola con “Uno nessuno e centomila” ed “Il fu Mattia Pascal”.

Che ricordo le hanno tramandato del suo trisavolo?

“Di una persona molto curiosa ed ironica con dei buoni legami familiari, con figli e nipoti”

Continuerà a scrivere?

“Sto lavorando su altre cose, ma, ancora, non so con quale esito (sorride)”.

Le piacerebbe presentare il libro nella città natale di Luigi, Agrigento?

“Tanto!La Sicilia per me è il posto più bello del mondo. E’ la mia seconda casa”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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