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Folla a San Cataldo per i funerali di Aldo Naro

Folla a San Cataldo per i funerali di Aldo Naro

Di Redazione |

PALERMO – Folla, commozione e rabbia ai funerali di Aldo Naro, il medico venticinquenne ucciso venerdì notte nella discoteca Goa di Palermo. Diverse centinaia le persone che hanno partecipato all’omelia di monsignor Michele Russotto nella Chiesa Madre di San Cataldo (Caltanissetta) proprio mentre a Palermo si costituiva il presunto assassino. Sulla bara di Aldo Naro è stato poggiato un camice bianco, quello da medico, il sogno del giovane che solo poche settimane fa si era laureato con il massimo dei voti e la lode. In prima fila i genitori e la sorella del giovane. Ma anche il comandante regionale dei Carabinieri Giuseppe Governale, il prefetto di Caltanissetta Teresa Cucinotta.  

Toccante l’omelia del vescovo Russotto: «Migliaia di giovani -ha detto – si chiedono come è possibile morire nel terzo millennio per l’inciviltà di altri giovani. Dobbiamo aiutare Dio a costruire insieme a lui la civiltà dell’amore, perché noi adulti gli abbiamo consegnato una società di furbi, pronti a scendere a compromessi. I giovani possano costruire la società che noi abbiamo distrutto».

Nei pressi della bara un cuscino di rose rosse voluto dalla fidanzata Simona con scritto “I nostri sogni resteranno per sempre nel mio cuore. Ciao Aldo”.  Nel corso dell’omelia il vescovo ha citato anche le parole di Etty Hillesum, un’ebrea morta a Auschwitz. «I tempi che viviamo sono violenti, malvagi. Sembra proprio che la malvagità abbia il sopravvento. Adesso forse noi possiamo cominciare ad aiutare Dio, disseppellendolo dai cuori di chi vive come se non esistesse».

Davanti alla chiesa, in uno schermo c’era scritto “Io sono Aldo Naro” e così su una t-shirt posta sul primo banco dei fedeli accanto alla madre del giovane, Anna Maria Ferrara.  Questa maglietta, diventata il simbolo di una tragedia senza un perché, sarà portata domani a Palermo in un’altra fiaccolata. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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