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Il personaggio

Jones, l’alchimista della scena

Ragusa, da tutti noto come Jones, è attore, scenografo, trampoliere, regista e artigiano e si divide tra i set cinematografici e la Bottega dell’Invisibile, un open space a Valcorrente, un po’ casa e un po’ laboratorio in cui dà forma e vita alla fantasia più creativa. Partendo dagli scarti

Di Lavinia D'Agostino |

Alle pendici dell’Etna, esattamente a Valcorrente, c’è un luogo “nascosto” in cui la fantasia è di casa. Un piccolo grande laboratorio creativo immerso in un triangolino di natura in cui convivono in equilibrio perfetto piante, fiori, gatti e galline (all’esterno), e burattini, marionette, teatrini smontabili, scenografie e giganteschi automi (all’interno). E’ la Bottega dell’Invisibile dell’attore, scenografo, trampoliere, regista e artigiano paternese Salvatore Ragusa, conosciuto ai più come Jones, da lunghi anni in forze a Batarnù, la compagnia di artisti di strada che quest’anno compie 20 anni.

Lo incontriamo in un caldo pomeriggio d’estate, irrompendo sulla battaglia finale di Moby Dick, romanzo che sta leggendo per l’ennesima volta come fa lui: a voce alta e con i gatti a fargli da spettatori. «Mi piace leggere, è il mio modo di viaggiare – dice subito accogliendoci nel suo angolo di paradiso -, e mi piace farlo ad alta voce, perché la voce, i suoni, sono importanti. Quando leggo, i gatti si avvicinano, come se mi ascoltassero… ».

Jones In guerra per amore

Ragusa (a destra) con Domenico Centamore nel film “In guerra per amore” di Pif

Incontrare Salvatore Ragusa nel suo regno è come scoperchiare un Vaso di Pandora che, anziché contenere tutti i mali della terra, contiene un’inesauribile creatività multiforme che in questo insospettabile e imprevedibile open space (un po’ casa, un po’ teatro e un po’ laboratorio) prende vita in una caleidoscopica girandola di oggetti stravaganti e colorati, realizzati rigorosamente con materiali riciclati.«Amo lavorare con i materiali di scarto – dice Ragusa che qui è Jones, come lo chiamano tutti anche in famiglia -, possibilmente naturali come la carta, il legno e il ferro, che sono i miei preferiti. La verità è che produciamo troppa spazzatura e siamo in debito con la natura, trovo che sia un dovere limitare i rifiuti. L’uomo ha creato un disequilibrio: abbiamo talmente tante cose, che non sappiamo più dove metterle. Qui alla Bottega dell’Invisibile lavorano tante maestranze, tanti amici che contatto in base al lavoro da realizzare, primo tra tutti Ignazio Vitali, un artista di Paternò con cui condivido i lavori della bottega».

Salvatore Ragusa U principuzzu nicu

Ragusa (a destra) con la marionetta Marion

Tra le centinaia di maschere, ombre e personaggi che fanno bella mostra di sé in ogni angolo del laboratorio, scorgiamo la volpe di U principuzzu Nicu (lo spettacolo prodotto da La Casa dei Santi dal testo di Antoine de Saint-Exupéry, tradotto in siciliano da Giovanni Calcagno) e Marion, una marionetta dinoccolata capace di tanti movimenti (tra cui suonare carillon e aprire il suo ombrello personale in caso di pioggia), che ha anche ricoperto un “ruolo” in un film firmato dal regista catanese Gioacchino Palumbo. Jones è un artista a tutto tondo, ma dell’artista ha anzitutto la sensibilità, che abbina ad una (inusuale) positività. Il rapporto con la natura è qualcosa di cui non può fare a meno, un’esigenza talmente forte e ancestrale da aver condizionato le sue scelte. «Non posso vivere in città, ci ho provato, ma non posso. Per un paio d’anni ho vissuto tra Milano e Roma, ma poi sento forte l’esigenza di tornare qui – dice accarezzando la passiflora – per avere un contatto diretto con la natura. I siciliani amano la propria terra, ma allo stesso tempo la odiano. Non capisco perché ci sia questa dualità: da una parte siamo molto legati a quest’isola, la esaltiamo quando siamo fuori, ma dall’altra non sappiamo rispettarla. L’immondizia, la sporcizia, sono solo un esempio».

Salvatore Ragusa U principuzzu nicu

In scena con Luca Mauceri in “U principuzzu Nicu”

Pur dividendosi tra i set (dove lo abbiamo visto in svariate produzioni del cinema e della televisione, tra cui gli ultimi In guerra per amore di Pif e la serie tv Maltese, il romanzo del commissario diretta da Gianluca Maria Tavarelli) e le produzioni teatrali (anzitutto il teatro di figura, ma anche sul palcoscenico diretto da registi del calibro di Vincenzo Pirrotta e Mario Martone), Jones prima o poi torna qui, alle pendici dell’Etna, per rintanarsi nel suo laboratorio magico in cui, come un alchimista della scena, dà vita anche a tanti spettacoli in cui ama miscelare teatro di figura, cuntu e narrazione.«Che sia fiction, cinema, teatro o teatro di figura, questa è la mia dimensione – continua – . Sono convinto che per portare uno spettacolo a teatro è necessario che abbia un senso. Gli spettacoli nascono per questo: come diceva il grande cantastorie Ciccio Busacca “gli spettacoli nascono per aprire gli occhi alle persone”».

Giganti Bottega dell'invisibile

La regista Alessandra Pescetta a Calatabiano con i giganti realizzati dalla Bottega dell’Invisibile

Gli occhi non lo sappiamo, ma di certo Jones è capace di aprire la porta della fantasia, di far tirar fuori dalle menti ingrigite dalla ripetitività quotidiana il “lato bambino” di ciascuno di noi.Nei suoi lavori ha messo a frutto tutta l’esperienza maturata con i Batarnù prima, e con tanti illustri esponenti del teatro nazionale e siciliano, poi: dal compianto Vito Parrinello del teatro Ditirammu («La persona più positiva che abbia mai conosciuto»), a Mimmo Cuticchio, fino a Guido Ceronetti, il poeta e drammaturgo ideatore del Teatro dei Sensibili, che considera uno dei suoi maestri. Per avere un’idea di lavori della Bottega dell’Invisibile basti pensare alle scenografie di U Principuzzu nicu (in cui Salvatore Ragusa è anche in scena insieme a Giovanni Calcagno e Luca Mauceri) ma anche l’allestimento della Casa del Cantastorie di Paternò e a quei giganti che la regista Alessandra Pescetta ha diretto a Calatabiano per la rievocazione storica della lotta di San Filippo Siriaco contro i diavoli. Giganti che vedremo ancora al Medfest, il 19 e 20 agosto prossimi, in occasione della Festa Medievale di Buccheri alla quale Salvatore Ragusa/Jones parteciperà con alcune delle sue strabilianti creazioni, e con uno spettacolo sul quale ancora mantiene il massimo riserbo, ma che sicuramente sarà un bagno di fantasia.

laviniadagostino@tin.it

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