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La madre: «Volevo riprendere la bambina ma c’era troppa gente»

La madre: «Volevo riprendere la bambina ma c’era troppa gente»

Interrogata dal pm Nino Di Matteo. E’ indagata per infanticidio e non più per omicidio volontario. Potrebbe essere dimessa domani dall’ospedale “Cervello”

Di Antonio Fiasconaro |

PALERMO – E’ durato circa un’ora l’interrogatorio di V. P., la donna di 30 anni che ieri si è macchiata di un gravissimo delitto gettando il corpicino della figlioletta che aveva in grembo dopo avere partorito in casa e all’insaputa, non si sa se così è stato, dei familiari: madre, sorella e cognato, dentro un cassonetto della spazzatura in via Di Giorgi, nei pressi di via Uditore.

Gli investigatori sospettano che la donna abbia progettato il viaggio a Palermo proprio per partorire lontano dal consorte.

V. P. è stata ascoltata dal pm Nino Di Matteo al reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale “Cervello” dove la donna si era presentata spontaneamente ieri sera colta da un’improvvisa emorragia post-partum. Secondo gli inquirenti, la donna dopo il colloquio con il pm è stata iscritta nel registro degli indagati con l’accusa di infanticidio e non più di omicidio volontario.

La giovane, che vive in Friuli ed era da qualche giorno a Palermo, non è in stato di fermo, come detto precedentemente. Il fatto che si sia consegnata, andando ieri in ospedale, esclude l’intenzione di fuga che avrebbe giustificato un fermo.

Durante l’interrogatorio è stata assistita da un legale d’ufficio, l’avvocato Enrico Tignino, ha risposto alle domande del magistrato sostenendo di aver agito in preda al panico per il timore che la bimba, di cui non sentiva il battito del cuore, fosse morta.

V. P., che ha nascosto la gravidanza al marito, che è già arrivato da Gemona del Friuli, dove vive e lavoro in una caserma dell’Esercito, avrebbe raccontato agli inquirenti di avere partorito da sola nell’abitazione della madre.

Nelle prossime ore gli investigatori interrogheranno i familiari della donna ed il cognato che l’ha convinta ad andare in ospedale. Non è escluso che il suo legale nomini un consulente per vagliare la capacità di intendere e di volere dell’indagata.

Nel frattempo procede serenamente il decorso post-operatorio. Infatti è stata operata all’utero per alcune complicanze dovute al parto.

«La paziente sta bene, è robusta, in buona salute e in questo momento lucida – ha detto il medico del reparto di ginecologia Francesco Labate – questa notte ha subito un piccolo intervento all’utero. A quanto pare è stato il cognato a convincerla a venire in ospedale. La donna, da quanto ci risulta, avrebbe nascosto a tutti la gravidanza: la famiglia non sapeva nulla ed è sconvolta».

Secondo i sanitari, la donna alterna momenti di lucidità a sconforto per il gesto che ha compiuto – l’ospedale l’ha affidata ad una psicologa e un’assistente sociale – potrebbe essere dimessa e trasferita presso la sua abitazione ma non si sa bene se agli arresti domiciliari.

«La donna – ha concluso il medico – ci ha raccontato che subito dopo aver abbandonato la figlia ha avuto un ripensamento ed è tornata per riprenderla, ma ha avuto paura vedendo la folla accorsa nel frattempo». Il racconto della donna sarebbe molto contraddittorio: ha detto di avere lasciato la bimba presa dal panico dopo averla creduta morta».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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