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Lo Stabile a un passo dalla salvezza: sospeso iter pignoramento e riduzione del debito

Di Giuseppe Bonaccorsi |

Su incarico del commissario Pace, con la condivisione dell’assessore, era stato costruito il percorso previsto dalla norma sul sovraindebitamento regolata dalla legge 3/2012. L’organismo “La Tutela degli Onesti” ha quindi dato incarico a tre dei suoi gestori, il dott. Lipara, l’avv. Martines e il dott. Immormino, con la supervisione del rag. Tuccio Alessandro, di predisporre un piano di ristrutturazione del debito da sottoporre al vaglio del Tribunale di Catania, cosa che è avvenuta.

Il piano, che adesso verrà notificato a tutti i creditori, si basa sul presupposto “innovativo”, dettato da una norma regionale sostenuta da Barbagallo, secondo cui l’ente venga prima risanato economicamente, nel senso che gli incassi e i pagamenti vengano posti in equilibrio, in modo da non produrre ulteriori perdite. Su tale condizione imprescindibile l’assessorato allo Spettacolo interverrà con un finanziamento di 4 milioni destinato al pagamento di parte del debito accumulato. Il finanziamento è però condizionato all’accettazione della proposta di almeno il 60% dei creditori.

In sintesi, è stato posto un limite alle spese che l’ente potrà effettuare ogni anno, che non potranno essere superiori agli incassi e ai contributi ottenuti da soci; in questo senso la normativa regionale, adottata dall’assessorato, pone dei paletti ben precisi. Insomma, dopo questo intervento il Teatro Stabile dovrà svolgere la propria funzione utilizzando esclusivamente le risorse disponibili che i soci si sono impegnati a non ridurre ulteriormente. Va puntualizzato che i gestori della “Tutela degli onesti” hanno predisposto, quale ristrutturazione del debito, un’offerta a tutti i creditori che prevede una riduzione del debito da 13 milioni di euro a 7 milioni circa e di questi 4 milioni verranno pagati immediatamente all’accettazione dell’offerta, mentre la differenza sarà rateizzata. Tra le offerte di ristrutturazione presentate ce n’è una che prevede, per esempio, che le maestranze, gli attori e i registi vengano pagati al 90% circa del loro credito, una parte subito e una parte dilazionata.

Soddisfatto l’assessore Barbagallo: «Siamo vicini a un risultato al quale meno di anno fa credevano in pochi. Il salvataggio dello Stabile è stata la mia preoccupazione primaria, un impegno politico costruito con tanto lavoro e pochissime dichiarazioni. Ringrazio l’organismo “Tutela degli onesti” e il commissario Pace con il quale abbiamo lavorato senza mai perdere la fiducia. Il salvataggio dello Stabile si sta definendo innanzitutto nel rispetto dei lavoratori e dei creditori, le cui giuste pretese vanno soddisfatte. Possiamo guardare con fiducia al futuro del teatro, che deve necessariamente recuperare il suo ruolo di cuore pulsante della proposta culturale cittadina, portandola in giro per l’Italia. Lo potrà fare perché il nuovo modello gestionale è pienamente operativo e impedirà i disastri finanziari del recente passato, sui quali non voglio tornare ma che non vanno dimenticati».

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