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Morte Serafino Licata, il figlio: «Strumentale riesumare vicenda giudiziaria da cui è stato assolto»

Di Redazione |

Catania – Riceviamo da parte dell’avvocato Alessandro Licata e pubblichiamo:

«Seppure con lo strazio dell’enorme perdita familiare da me subita, sento il dovere di uomo, di figlio, e purtroppo anche di ormai necessario sostituto di mio padre (che avrebbe esternato – ne sono convinto – le stesse mie considerazioni), di evidenziare quanto segue: premetto che mio padre, di anni non aveva 90, ma 85 (‘strano’ che il Dott. Zermo che ha scritto tanti articoli su mio padre non lo ricordi, o non abbia recuperato dai suoi archivi il dato corretto …), e che (sempre mio padre) non ha avuto un ictus. Mi domando, poi, a che titolo, il Dott. Zermo abbia fornito informazioni sul presunto luogo di sepoltura di mio padre (non esiste una cappella di famiglia), dal momento che gli strettissimi familiari non sono stati, dal menzionato giornalista, interpellati, per eventuale conferma, al riguardo. Detto ciò, trovo incredibile e, soprattutto, profondamente offensivo che in un articolo giornalistico di 86 righe, la quasi totalità delle stesse sia dedicata ad una triste vicenda giudiziaria iniziata nel 1984, che ha visto, oltre ad una ignominiosa, terribile accusa nei confronti di mio padre, la successiva piena smentita della stessa perché destituita di ogni fondamento, e le conseguenti piena assoluzione e prosecuzione della carriera militare di mio padre; circostanze queste ultime, frettolosamente liquidate, in meno di due di tali righe, dal medesimo giornalista.

Il Dott. Zermo, nell’omettere, (per  grossissima, imperdonabile amnesia? Artatamente?), di ricordare la luminosa figura di uomo e di soldato, di mio padre – che tantissimo si è speso, con generosa abnegazione ed anche a rischio della propria vita, per cercare di garantire al meglio l’incolumità della popolazione catanese (come attestato dalle numerose, brillanti operazioni di servizio concluse, negli anni, con l’arresto di pericolosissimi malavitosi, ed attestato dagli altrettanto numerosi encomi solenni conferiti, al riguardo, sempre a mio padre, dall’Arma dei Carabinieri) – ha colto l’occasione della morte di mio padre, strumentalizzandola, per riesumare la suddetta vicenda giudiziaria, dando, peraltro, a quest’ultima, esclusivo risalto, e ciò, tanto ingiustificatamente (per le sopra ricordate successive piena assoluzione e prosecuzione della carriera militare di mio padre), quanto inopportunamente (in particolare, nel momento della dipartita di mio padre). Peraltro, il Dott. Zermo, ciò ha fatto, fornendo, con incomprensibile dovizia (degna di ben altre cause), pure dettagli assolutamente inconferenti, inerenti, per di più, in ipotesi, ad altri soggetti, oggetto, all’epoca, delle indagini penali in questione.

Con disappunto pari allo sconcerto, ci tengo a mettere in risalto che mio padre non era assolutamente interessato ad averne uno, in assoluto, e, comunque, che, ove proprio necessario, avrebbe meritato ben altro epitaffio giornalistico dalla testata che dovrebbe rappresentare degnamente la cittadinanza catanese …»          COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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