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Paternò, il cartello del tabaccaio

Paternò, il cartello del tabaccaio «Signori ladri, state attenti ai bambini»

L’appello del commerciante: «Mio figlio non dorme la notte»

Di Mary Sottile |

«Ai signori ladri che spesso vengono a trovarci, preghiamo loro di accertarsi, prima della prossima visita, dell’eventuale presenza di bambini all’interno della tabaccheria, in quanto in una delle vostre ultime visite con me si trovava mio figlio di anni 8 che da allora si sveglia tutte le notti piangendo perché ha paura dei ladri. Sicuro di una vostra comprensione vi ringrazio anticipatamente». L’appello, per assurdo, dai toni gentili e concilianti, ma chiaramente ironico, è quello di un commerciante di Paternò, titolare di una tabaccheria che si trova in centro, vittima di tante, troppe rapine, subite in questi anni. Un appello che da ieri appare scritto su un manifesto, affisso all’esterno della sua attività commerciale; un appello ai rapinatori, un ultimo disperato tentativo per dire basta, per urlare la sua rabbia, la sua disperazione nel ritrovarsi impotente davanti a una situazione che non riesce, non può, controllare. L’ultima rapina, sabato scorso: un uomo è entrato all’interno dell’esercizio commerciale, armato di una pistola e con il volto coperto, per portar via il registratore di cassa. A nulla sono valsi, in questi anni, gli appelli, le richieste di aiuto del commerciante per riuscire ad avere una maggior sicurezza. A nulla è valsa anche la scelta di trasformare la tabaccheria quasi in un bunker, con telecamere di sorveglianza e vetri di protezione. I rapinatori sembrano non fermarsi davanti a nulla. Per l’uomo lavorare è diventato impossibile: ha dovuto cambiare le sue abitudini, il suo stile di vita. Un mese fa la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Un pomeriggio come tanti ha preso una piega diversa quando all’interno dell’esercizio commerciale sono entrati i rapinatori. In tabaccheria era presente anche il figlio di 8 anni del titolare. Il bambino non è riuscito, a oggi, a superare lo choc di aver visto quei due uomini con il volto coperto e armati di pistola. Le scene guardate tante volte in tv, appartenenti solo alla fantasia, per lui si sono trasformate in una orribile realtà. Tanta la paura per il bambino, quei momenti terribili, le urla dei rapinatori, il terrore del padre, l’uso della violenza nello strappare il denaro guadagnato con fatica, gli si sono impressi nella mente, senza più riuscire a cancellarli. Il risultato è che il bambino non dorme più la notte, come scrive il padre nel cartello affisso sulla vetrina, perché ha paura dei ladri. Incubi da bambini, traumi difficili da superare, ma incubi anche per gli adulti. Il commerciante paternese, come tanti altri, vive con l’ansia quotidiana di ritrovarsi davanti i malviventi. Le forze dell’ordine sono impegnate al massimo con controlli serrati sul territorio, ma la loro attività sembra non bastare mai. La crisi economica pare avere acuito un fenomeno, quello delle rapine, che non si riesce a fronteggiare. Resta lo stato perenne di paura e d’ansia per i commercianti, che chiedono aiuto.

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