Notizie Locali


SEZIONI
Catania 19°

Inda 2017

Tebe chiama Siracusa, il teatro greco ha rivissuto la tragedia di Eteocle e Polinice

In "Sette contro Tebe" di Eschilo Marco Baliani affronta un tema delicatissimo e di grande attualità come la guerra e mette in scena il dramma di una città assediata. In "Fenicie" di Euripide, Valerio Binasco ha riletto la stessa vicenda sotto un sguardo più umano. Intanto Ficarra e Picone, nel cast di "Rane" in scena dal 29 giugno, salutano i due cast attualmente al lavoro

Di Redazione Vivere |

Il 53° ciclo di rappresentazioni classiche di Siracusa ha avuto il suo varo. Sabato sera al Teatro greco ha debuttato “Sette contro Tebe” di Eschilo con la regia di Marco Baliani. Domenica è stata la volta di “Fenicie” di Euripide con la regia di Valerio Binasco. “Sette contro Tebe”, che affronta un tema delicatissimo e di grande attualità come la guerra e mette in scena il dramma di una città assediata, ha convinto e scosso il pubblico che ha gremito i gradoni del teatro siracusano nella prima serata del cinquantatreesimo ciclo di spettacoli classici allestiti dalla Fondazione Inda. 

Marco Foschi Eteocle Sette contro tebe

Marco Foschi è Eteocle in “Sette contro Tebe”, foto Franca Centaro

In scena, a raccontare la vicenda legata ai due fratelli Eteocle e Polinice che si uccidono l’un l’altro, sono stati Marco Foschi un “fragile” Eteocle, Anna Della Rosa che ha portato in scena l’inquietudine di Antigone, Aldo Ottobrino nel ruolo del messaggero, il “custode del teatro” Gianni Salvo e i ragazzi dell’Accademia d’arte del dramma antico che hanno ancora una volta dato prova di grande talento e professionalità.

In uno spettacolo «di corso, di azioni continue e movimenti – come racconta Baliani – è la paura la protagonista, una paura fomentata dai suoni, dal clamore e dagli echi dell’esercito nemico che circonda la città». Di una Tebe che, come ha detto più volte il regista è come Aleppo o Mosul o nel passato Sarajevo. E proprio la parte sonora, con le musiche di Mirto Baliani «saranno determinanti, saranno loro a muovere i corpi, li assedieranno, li condurranno recalcitranti alla conclusione tragica del finale».

La bellissima scenografia che si immerge nello splendido scenario del Teatro greco di Siracusa è di Carlo Sala, così come i costumi mentre i movimenti sono di Alessandra Fazzino. La traduzione del testo di Eschilo è di Giorgio Ieranò.

Seconda solo in ordine di messa in scena, “Fenicie” di Euripide con la regia di Valerio Binasco ha conquistato il pubblico del Teatro greco di Siracusa. La seconda serata del cinquantatreesimo ciclo di spettacoli classici allestito dalla Fondazione Inda ha visto il grande successo e l’ovazione per la messa in scena del testo tornato sulle scene del teatro siracusano dopo 49 anni.

Fenicie

“Fenicie”, a sinistgra Guido Caprino-Eteocle, al centro Gianmaria Martini-Polinice, foto Maria Pia Ballarino

A curare la traduzione del testo di Euripide è stato Enrico Medda mentre scene e costumi sono di Carlo Sala e le musiche di Arturo Annecchino. In scena, invece, a dare vita ai personaggi narrati da Euripide sono stati Isa Danieli nei panni di Giocasta, Guido Caprino che ha interpretato Eteocle, Gianmaria Martini nei panni di Polinice e poi ancora Giordana Faggiano (Antigone), Michele Di Mauro (Creonte), Alarico Salaroli (Tiresia), Simone Luglio (pedagogo), Massimo Cagnina (araldo), Matteo Francomano (Meneceo), Yamanuchi Hal (Edipo), e Simonetta Cartia (prima co rifea). Le musiche sono state eseguite dal vivo da Eugenia Tamburri. A formare il coro i ragazzi dell’Accademia d’arte del dramma antico, sezione “Giusto Monaco”. E alla fine dello spettacolo, come sorpresa finale, i ringraziamenti al suono di “Heroes”, il celebre brano di David Bowie. 

Le Fenicie, come racconta il regista «prive forse come sono di un tono elevato tipico della maggior tradizione, offrono invece uno sguardo più umano sulla vicenda che raccontano» e contengono pur «un elenco di difetti che però rendono molto stimolante la messa in scena». «Credo – ha detto Binasco – che il teatro, mille secoli fa come oggi, debba dire qualcosa di terribilmente relativo su tutti».

Da domani cominciano le repliche alternate delle due messinscena, fino al 25 giugno. Dal 29 giugno, poi, e fino al 9 luglio, comnciano le repliche di “Rane” di Aristofane, con la regia di Giorgio Barberio Corsetti. Tra gli attori, il duo comico palermitano Ficarra e Picone che hanno voluto salutare con un breve messaggio video i loro colleghi impegnati in questi giorni a Siracusa.

COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA