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Cani sotto l’ombrellone: alla plaia è bau beach

Alcuni lidi autorizzano l'ingresso degli amici a "quattro zampe" con servizi a loro riservati. Felici i padroni che così non devono separarsi dagli amati animali durante le vacanze

Di Carmela Marino |

Catania – Segnali di civilizzazione o forse la consapevolezza che la crudeltà, gratuita e immotivata, non sia di rimedio al disagio di un impegno che non si vuole più sopportare: si chiama “Bau beach” ed è l’iniziativa pro-Fido mirata alla soddisfazione dei bisogni (soprattutto d’affetto) “a quattro zampe”, convertendosi nell’accoglienza a mare, con particolare attenzione al benessere e allo svago dell’animale domestico.

Bornheim scriveva “La riconoscenza è una malattia del cane non trasmissibile all’uomo”. Con questa affermazione, in effetti, si è potuto sintetizzare il comportamento umano e sociale di una persona e di una collettività nei confronti degli animali. La cronaca, infatti, ha spesso registrato – e registra ancora – fatti incresciosi nei loro confronti: in cima, maltrattamenti e abbandoni estivi. Ma sembra che ora l’orizzonte si vada schiarendo: un cane può trovare, perfino in spiaggia, un posto in cui stare. Anche a Catania.

Mentre le spiagge libere ancora non predispongono un’area d’accoglienza per questi pelosetti, di contro cresce il numero delle strutture private “pet friendly”, ovvero che consentono alla famiglia di non separarsi dal proprio Fido, nemmeno per Ferragosto. Tralasciando la parte burocratica relativa ai documenti indispensabili da portare con sé – indispensabile il libretto sanitario e le vaccinazioni – il “Bau beach” in alcuni tratti di spiaggia alla Plaia, permette ai padroni di rilassarsi al sole mentre gli amici a quattro zampe scorrazzano in libertà o si godono il fresco sotto l’ombrellone, magari con una ciotola d’acqua fresca accanto.«Siamo felicissimi di avere Max con noi – dice la famiglia Malgioglio, sdraiata al sole con il proprio amico -. È stata una conquista: non lo abbiamo dovuto lasciare a casa. Adesso ci sentiamo più sereni e liberi di intrattenerci fino a sera. Una volta abbiamo sperimentato anche la spiaggia libera, ma è stata un’esperienza disastrosa».

«Andiamo a mare solo per Nala, la nostra meticcia di 8 mesi – racconta la famiglia D’Urso -. Lei adora farsi il bagno e giocare in spiaggia con gli altri cani. È un’esperienza di socializzazione anche per noi padroni perché diventiamo una grande famiglia, accomunata dall’amore per i propri amici pelosi. Adesso qualche struttura si sta attrezzando per accogliere anche i cani, ma sarebbe il caso di pensare pure ai gatti. Di loro se ne parla meno, ma il desiderio di condivisione è altrettanto importante. Intanto accontentiamoci dei passi avanti fatti fino a ora. Portare i cani a mare e godere dei servizi a loro dedicati è già una conquista, soprattutto qui a Catania».

«La battaglia che ancora si deve vincere è quella contro il pregiudizio della gente che non gradisce la presenza dei cani a mare – dice la famiglia Di Grazia, sotto l’ombrellone con il piccolo Paco, un labrador bianco dai modi vivaci -. Al Sud, purtroppo, siamo ancora portatori di una mentalità bigotta che tende a scansarci da un cane in acqua per paura che il pelo ci si possa appiccicare addosso. Invece, proprio i cani sono ottimi bagnini. Farò seguire a Paco un corso di salvataggio, vorrei che fosse d’aiuto alla gente in situazioni di pericolo».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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