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Immigrazione, i morti del nuovo naufragio sono 64, i superstiti sono giunti a Catania

Di Redazione |

Sarebbero 64 i migranti morti nel naufragio dell’Epifania al largo delle coste libiche. E’ la stima fatta da Flavio Di Giacomo, portavoce italiano dell’Oim, su Twitter. Si basa su testimonianze raccolte dall’Oim a Catania dove è approdata nave Diciotti della guardia costiera, con 86 sopravvissuti alla tragedia. La stima è confermata dalle testimonianze raccolte da medici senza frontiere tra gli 86 superstiti sbarcati oggi a Catania da nave Diciotti della guardai costiera: «Abbiamo aspettato almeno due ore l’arrivo dei soccorsi, aggrappati a quel che restava del gommone», hanno raccontato. I migranti, afferma il coordinatore dell’attività di supporto psicologico in Sicilia di Msf Teo Di Piazza, «si aiutavano gli uni con gli altri» per rimanere a galla, «mentre osservavano altre persone lottare per sopravvivere. Purtroppo, in questo lasso di tempo, almeno 64 persone, tra cui molti bambini, avrebbero perso la vita in mare». Delle 14 persone assistite dagli psicologi di Msf, nove hanno perso almeno un membro della famiglia e tutti hanno perso almeno una persona cara durante la traversata. «Tra i sopravvissuti ci sono anche un bambino di tre anni che ha perso la madre e una famiglia di undici persone in cui si sono salvati solamente in tre,” continua Di Piazza.

Sul numero delle vittime e dei dispersi mancano però dati ufficiali: la ong tedesca Sea Watch aveva parlato di 25 morti, adesso il numero è salito, secondo le fonti citate dall’Oim e da Msf, a 64, compresi molti bambini. Gli stessi sopravvissuti hanno fornito cifre diverse sulle persone che erano sul gommone, da 120 a 150 circa. Difficile, quindi, anche per gli investigatori della squadra mobile della Questura di Catania, che indagano, fornire un numero esatto. Intanto il procuratore Carmelo Zuccaro ha aperto un’inchiesta per naufragio e omicidio colposo plurimo e disposto le autopsie. Nave Diciotti è arrivata ieri sera a Catania, ma sono cominciate stamattina. Dall’imbarcazione sono scesi i sopravvissuti, compresi 27 bambini, alcuni non accompagnati, e almeno tre quali hanno perso la madre.  «Il salvataggio è stato impegnativo e duro: eravamo bordo dei Rhib e abbiamo rianimato diversi naufraghi all’istante: due bimbi di 2 e 3 anni e una donna», ricostruisce la dottoressa Agliozzo del Cisom, che era a bordo della nave Diciotti della Guardia Costiera. «Ho visto una bimba di tre anni – ha detto il sindaco di Catania, Enzo Bianco – mentre iniziava a giocare qui al porto. È stata salvata, acciuffata per un soffio all’ultimo secondo dalla guardia costiera in mare. Stava aggrappata alla madre e l’ha vista annegare. Adesso abbiamo scoperto che c’è una sua zia e le stiamo facendo ricoverare insieme». Il Comune di Catania è pronto, ancora una volta, a tumulare nel proprio cimitero le otto salme anche se il sindaco auspica che «ci siano anche altri Comuni generosi disponibili a farlo».

La Guardia costiera libica ha intanto reso noto di aver “salvato” ieri 270 migranti di «diverse nazionalità africane» a bordo di «due imbarcazioni» e «ripescato i corpi di due donne” in un tratto di mare «davanti alle coste di Gars Garabulli” (Castelverde), a est di Tripoli. Tra i superstiti, recuperati dalla motovedetta Sabrata, 56 bambini e 53 donne. I migranti sono stati portati alla base navale di Tripoli «dove è stata fornita loro assistenza medica e alimentare sotto la supervisione dell’organismo medico internazionale, dell’Oim e dell’Alto commissariato per i rifugiati». 

Video di Orietta ScardinoCOPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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