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«La 3Sun di Catania modello ideale di transizione ecologica». E si spera in migrazione Nord-Sud

Ne hanno parlato in un incontro, Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, Nicola Rossi, Responsabile Innovazione di Enel Green Power, Eliano Russo, Ceo 3Sun Gigafactory, Giuseppe Alfieri, presidente Legambiente Sicilia.

Di Cesare La Marca |

Anatre e anatroccoli nuotano accanto a pannelli fotovoltaici di ultima generazione nel laghetto dell’Innovation Hub di Enel, cuore dell’ecosistema dell’azienda in cui si nasce e si sviluppa la sfida della transizione energetica dell’Etna Valley, in contrada Passo Martino, zona industriale di Catania. Una sfida in corso qui, nel laboratorio dove si testano e “stressano” i pannelli bifacciali in grado di recuperare energia da entrambi i lati, e nel vicino cantiere della “Fabbrica del Sole”, la 3SUN Gigafactory di Blocco Torrazze. Al di là del cancello strade dissestate e segnaletica improbabile, ma questa è una vecchia storia. Quella nuova e già proiettata nel futuro è che da qui Legambiente ha voluto cominciare ieri il suo tour nazionale che si protrarrà fino a novembre attraverso i cantieri della transizione ecologica, in vista del suo XII congresso nazionale.

È stata, per Legambiente ed Enel, l’occasione per fare il punto, in una conferenza stampa moderata da Francesco Loiacono, direttore de La Nuova Ecologia, cui hanno partecipato Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, Nicola Rossi, Responsabile Innovazione di Enel Green Power, Eliano Russo, Ceo 3Sun Gigafactory, Giuseppe Alfieri, presidente Legambiente Sicilia.

«Partiamo da Catania perché questa diventerà la più grande fabbrica di pannelli fotovoltaici d’Europa e perché qui c’è l’esempio che si deve replicare soprattutto nel centro sud per fare di questa parte del Paese il nuovo triangolo industriale diffuso dopo quello che ci fu tra Genova, Milano e Torino a cavallo della seconda guerra mondiale – ha detto il presidente di Legambiente – grazie a impianti a fonti rinnovabili, impianti dell’economia circolare, di epurazione delle acque e a investimenti sulla mobilità sostenibile che si dovranno fare qui, affinché se facciamo le cose per bene il centro sud diventi il luogo delle nuove migrazioni, dove nei prossimi anni rientreranno i nostri giovani e dal nord verranno studenti e studentesse e lavoratori e lavoratrici».

Ciafani ha anche ribadito la stretta correlazione che per Legambiente sussiste tra eventi climatici estremi, di cui il dramma dell’Emilia Romagna è un ultimo caso, e carenze e ritardi nella manutenzione del territorio e nella transizione energetica. «Dobbiamo lavorare per la mitigazione dei cambiamenti climatici – ha spiegato – con la diffusione delle fonti rinnovabili e l’innovazione per ridurre l’uso dei combustibili fossili, e nel contempo per la convivenza con questa emergenza che coinvolge in pieno la Sicilia».«La decisione di investimento in particolare su questo impianto è stata presa a gennaio del 2022 – ha detto il Ceo di 3Sun Eliano Russo – un mese prima che scoppiasse il conflitto in Ucraina, segno che c’era già consapevolezza sul tema dell’indipendenza energetica, così come stiamo facendo sulla decarbonizzazione ed elettrificazione dei consumi, tutte parti di un unico percorso. L’esperienza di 3Sun è fantastica ma da sola non può cambiare il futuro dell’industria, serve lavorare tutti insieme con governi e operatori per rilocalizzare la filiera produttiva in Italia e in Europa, e in questo il supporto di Legambiente è per noi fondamentale».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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