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Corpi in movimento

Libera di volare: il corto di Neon insegna che non esistono limiti VIDEO

“Villa Di Bella”, alle pendici dell'Etna, è il luogo ideale dell'incontro dell’attrice Angela Longo e dell’artista circense Gaia Santuccio.

Di Assia La Rosa |

WINTER GARDEN, ITALY from Vision.AI.Re on Vimeo.

Corpi in movimento connessi ad altri corpi. Parole che intrecciano orizzonti di pensieri e diventano poesia. Visioni che tagliano confini tra abilità e disabilità. Musica, danza, arte, che mettono in scena la semplice – ma unica e autentica – felicità umana. Tutto questo è racchiuso nel lavoro portato avanti a Catania, oramai da anni (dal lontano 1989), dall’Associazione Nèon diretta da Piero Ristagno, dove il valore della diversità diventa racconto musicato nello spartito delle emozioni. Ma oltre alla continua “educazione alle differenze” promossa nelle scuole, a piccoli passi e senza troppi proclami, veicolata attraverso il teatro, promossa con un’azione culturale che intreccia esperienze, la notizia che apre il cuore è quella relativa a “A Winter Garden”.

“Il Giardino d’Inverno”

Un video prodotto da NèonCinema, che proprio nei giorni scorsi, è stato protagonista al Festival internazionale di Videodanza di Portorico, una rassegna specificamente dedicata ai linguaggi e alla sperimentazioni propri della contemporaneità, che promuove l’etica della collaborazione, ospitando un fermento creativo non sempre captato dai circuiti tradizionali.

Il “Giardino d’inverno” – per la regia di Monica Felloni, musiche di Enrico Melozzi e Giovanni Sollima – è il luogo dove sopravvivono piante che nel freddo morirebbero. “Villa Di Bella”, alle pendici dell’Etna, ne ha uno particolarmente suggestivo: è il luogo ideale, metafora in sé, dell’incontro dell’attrice Angela Longo e dell’artista circense Gaia Santuccio. L’estrema polarizzazione delle difformità che caratterizza le due attrici, non è pietra d’inciampo a realizzare un sogno, un desiderio di gioco in comune, piuttosto ne è la motivazione più accesa e avventurosa, incarnazione poetica della vita umana, delle relazioni fra esseri umani.

Un corto che insegna che non ci sono limiti

«La terra qui ha tremato, ma non il tuo cuore di fuoco, dalle ginocchia in giù, spingo la sabbia verso il mare. Benvenuta in questo spazio di carne, di balli in verticale, ti porto un temporale, una luce senza tuono, la rugiada sulla ferita». Questi sono i versi scritti da Ristagno, che risuonano all’interno di un corto che innesta visioni, insegnando che non ci sono limiti né confini, sul palco come nella vita. Qui lo sguardo di Nèon è liberatorio e lascia un solco da percorrere. «Tutti gli uomini liberi tra mille anni, a partire da subito e dalla mia vita: questo è il senso di un lavoro – sottolinea Ristagno – che avviene quotidianamente in un continuo travaso tra teatro, cinema, incontri di formazione, laboratori di corpi insoliti: è proprio un amalgama, un accordo che unisce le vite coinvolte nella nostra realtà, nella realtà di tutti. Quando tutti noi “normali” accetteremo le nostre disabilità, che viviamo, che abbiamo in modo diverso, il mondo sarà più in pace, più felice, più inclusivo».

Da un lato c’è Angela, sulla sua sedia a rotelle, «libera di volare e di esprimersi», appesa alla fune di una fioritura, una rinascita che avviene attimo dopo attimo. «Grazie a questo corto camminavo e volevo in contemporanea», racconta mettendo in evidenza l’imperfezione perfetta dei corpi, con abilità da sviluppare in movimenti diversi, che possono sprigionare tutta la carica di energia di un respiro. Dall’altro c’è Gaia, che da oltre dieci anni innesta la sua vita professionale nella poesia di Nèon: «La forza della corda si contrappone alla vulnerabilità della persona – spiega – l’incontro con Nèon ha cambiato il modo in cui io faccio la mia Arte, che è la corda».

Diversità e unicità

Diversità e unicità sono al centro di questo video, dove la verticalità dei corpi appesi si contrappone all’orizzontalità di un pensiero (comune) a volte appiattito su se stesso. Dove la forte polarizzazione delle differenze che caratterizza le due attrici non è un ostacolo alla realizzazione di un sogno, al desiderio condiviso di recitare insieme, ma è la loro motivazione più forte e avventurosa, l’incarnazione romantica della vita umana e del rapporto tra gli esseri umani. In una sintesi di sensazioni che Angela racchiude in tre parole: «Mi sento viva».Prossimo appuntamento Nèon con l’Amenanos Festival il 18 maggio alle 18 (Teatro antico di Catania) e il 30 maggio alle 21 al Teatro Metropolitan di Catania.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA