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Pupi di Pezza, Alfio Sciacca condannato a cinque anni per bancarotta fraudolenta

La sentenza al termine del processo con il rito abbreviato. Altri quattro imputati hanno chiesto il patteggiamento, mentre per altri otto, tra cui Antono Pogliese, padre del sindaco di Catania, il procedimento riprenderà ad aprile con il rito ordinario

Di Redazione |

Il Gup di Catania ha condannato a cinque anni di reclusione per bancarotta fraudolenta Alfio Sciacca a conclusione del processo celebrato col rito abbreviato nato dall’inchiesta Pupi di pezza della Procura distrettuale su indagini del nucleo Pef della guardia di finanza etnea.

La posizione di altri quattro imputati – Concetta Galifi, Rosario Patti, Enrico Virgillito e Salvatore Virgillito – che hanno chiesto l’accesso al patteggiamento sarà valutata da un altro Gup.

La prima udienza del processo col rito ordinario si terrà il 13 aprile 2022 davanti la prima sezione penale del Tribunale di Catania. Tra gli imputati anche Antonio Pogliese, commercialista titolare di uno dei più noti studi di Catania, padre del sindaco Salvo, completamente estraneo alla vicenda. L'accusa gli contesta operazioni fraudolente per centinaia di milioni di euro. Con lui a processo, dopo i rinvio a giudizio disposto il 7 luglio scorso dal Gup Luigi Barone, sono Michele Catania, Nunziata Conti, Antonino Grasso, Salvatore Pennisi, Antonella Scarso, Rosario Siscaro e Antonio Vitellino.  

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