Notizie Locali


SEZIONI
Catania 19°

Il caso

Raffaele Lombardo, così il ricorso in Cassazione cambia i piani per la candidatura a sindaco di Catania

La Procura generale etnea ha impugnato l'assoluzione e questo modifica il timing per la corsa a Palazzo degli Elefanti. Ma nel centrodestra la questione morale sembra spartita: «Tanto Fava non c'è più...» 

Di Mario Barresi |

Nessuno scossone sul centrodestra che ha appena vinto le Regionali. Il fatto che il calvario giudiziario di Raffaele Lombardo, inseguito – com’era prevedibile – dalla Procura generale fino alla Cassazione, continuerà per chissà quanti altri mesi ancora nonostante l’assoluzione nel processo per mafia, non cambia gli equilibri di governo e coalizione. Gli Autonomisti, entrati all’Ars nonostante l’effetto-schiacciamento dell’election day, «sono e rimangono» con cinque deputati (e due probabili assessori) «a testa alta nella maggioranza». Anche perché, sostiene un saggio del centrodestra siciliano, il primo a non poter parlare è proprio Renato Schifani, «visto che anche lui è invischiato in un processo, quello sul sistema Montante». Del resto il governatore, ospite della kermesse lombardiana alle Ciminiere di Catania, ha riconosciuto all’alleato che «qui si trova la politica: noi da uomini di Stato abbiamo risolto alcuni problemi, lui ha superato una prova terribile». Assolto, con formula piena, «l’amico Raffaele Lombardo».

Il punto, in una maggioranza in cui la questione morale non è mai stato un problema per cui fasciarsi la testa, non è dunque l’agibilità politica di Lombardo in attesa della pronuncia definitiva della Suprema Corte. Il leader autonomista, come ricordano con orgoglio i suoi, «è in credito con la giustizia, da cittadino assolto dopo un calvario di undici anni, di tutto quello che gli è stato tolto da quando era all’apice della sua carriera politica».

La questione, in un’alleanza che fa sedere al tavolo Totò Cuffaro (riabilitato penalmente dopo aver scontato la condanna per favoreggiamento alla mafia, ma tutt’ora interdetto dai pubblici uffici), non è la moralità politica di Lombardo. Non scalfita, soprattutto nel giudizio degli alleati, nemmeno dagli schizzi di fango sul deputato neo-eletto all'Ars, Giuseppe Castiglione, ex presidente autonomista del consiglio comunale etneo (soltanto omonimo dell'ex sottosegretario di Bronte, eletto con Azione alla Camera, che non c'entra nulla con questa vicenda), pizzicato in un selfie con Domenico Colombo, dipendente della partecipata comunale Amts, accusato di essere un «uomo a disposizione» della cosca Santapaola-Ercolano. Uno scatto galeotto proprio nel bel mezzo di una campagna elettorale che per lo stesso Castiglione è stata «corretta e trasparente: i miei voti sono puliti».

Qualche problema, leggendo i passaggi più duri delle motivazioni dell’assoluzione sul ruolo di Angelo Lombardo, potrebbe ricadere – così come le colpe dei padri sui figli – sull’altro neo-eletto all’Ars, Giuseppe Lombardo. Ma le opposizioni, anche le più giustizialiste, sono troppo impegnate nelle rese dei conti interne per sollevare il caso dell’altro nuovo inquilino di Sala d’Ercole, nipote del leader assolto e figlio dell’ex deputato nazionale e regionale ancora sotto processo a cui anche i giudici che hanno assolto il fratello addebitano una certa responsabilità nella ricerca dei voti mafiosi. «Ma tanto non c’è più nemmeno Fava e di questa cosa non interessa a nessuno», confidano nel centrodestra.  I più acuti osservatori, magari non del tutto disinteressati al tema, fanno notare che l’unico contraccolpo politico negativo dei “tempi supplementari” in Cassazione per Lombardo potrebbe essere il timing di Palazzo degli Elefanti. Il leader autonomista ha sempre smentito di volersi candidare a sindaco di Catania, ma la prospettiva – alimentata anche da chi lo conosce bene – non è mai stata archiviata definitivamente. Lo sarà adesso che Lombardo, dopo aver imbracciato i volantini elettorali vincendo la sua battaglia di sopravvivenza (127mila voti e un robusto 6,8%), dovrà rimettere mano a carte bollate e faldoni del processo? Lo sapremo presto. Molto prima di quanto ci si aspetti..  COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA