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L'EMERGENZA INFINITA

Rifiuti, Catania affoga (nonostante le promesse): ora il rischio aumento Tari e scricchiola l’appalto del lotto Centro

L'assessore Barresi aveva chiesto 3 settimane di tempo per portare la città fuori dall'emergenza. Ma la situazione è sempre critica

Di Redazione |

Nonostante le promesse dell'assessore comunale all'Ecologia Andrea Barresi,  che in una dichiarazione al nostro giornale del 14 luglio scorso – a pochi giorni dalla partenza della raccolta differenziata porta a porta nel Lotto Centro – aveva chiesto tre settimane di tempo per portare Catania fuori dall'emergenza rifiuti, la città etnea continua ad affogare tra i rifiuti con decine e decine di discariche presenti in vari quartieri del centro: da Picanello a Nesima, da Cibali al viale Mario Rapisardi fino alla Pescheria. 

Se alle discariche abusive si aggiunge l'immondizia presente sulle strade cittadine quasi mai spazzate e invase dai residui dei cumuli (come testimoniano le centinaia di segnalazioni che riceviamo sulla nostra rubrica “Lo dico a La Sicilia”) si può avere un'idea di quanto possa essere sporca e maleodorante la città etnea in un periodo in cui è comunque piena di turisti che ormai si fanno persino i selfie davanti alle montagne di rifiuti.

Il volenteroso assessore Barresi forse aveva sperato di portare a regime la raccolta differenziata e confidando nell'arrivo di nuove telecamere di videosorveglianza credeva davvero di poter riportare la città in una situazione di decoro nell'arco di tre settimane. Ma 21 giorni sono passati da quelle parole   e possiamo dire senza tema di smentita che Catania è ancora sporca, sporchissima, e che se ci sono stati miglioramenti non si vedono. Al Comune continuano ad allargarsi la bocca con le percentuali di differenziata, dicono che sia arrivata al 30%: numeri forse un po' troppo ottimistici, ma che non cambiano comunque la situazione di ciò che vedono i cittadini e i turisti. 

Tutti ci accorgiamo dell'impegno dell'assessore e delle ditte incaricate della raccolta nel rimuovere i cumuli, ma questo impegno resta comunque lontano dalla velocità con cui i catanesi incivili formano le discariche abusive soprattutto nei punti dove c'erano i cassonetti ed erano abituati a buttare la spazzatura. Da mesi ripetiamo che servirebbe un piano straordinario, concordato con le imprese, per riportare Catania a un livello di decoro e pulizia quantomeno accettabile, ma con una amministrazione rimasta senza sindaco e senza fondi, una Regione che sui rifiuti è stata quasi immobile negli ultimi 5 anni, l'emergenza è diventata cronica. 

Sullo sfondo di questo caos, c'è poi il paventato aumento della Tari, la tassa sui rifiuti che dovrebbe arrivare a breve. Si parla del 18%. «È dovuto ai maggiori costi di energia e dei conferimenti in discarica – ha spiegato nei giorni scorsi Giuseppe Castiglione, presidente del Consiglio comunale – Non ci sono alternative sull'aumento, o saremo ancora in dissesto».  Castiglione si sta già preparando a gestire le “calde” sedute del Consiglio che da qui a fine mese avranno come argomento l'aumento della tassa. Consiglio che, riconvocato ieri sera, per l'ennesima volta non ha raggiunto il numero legale. 

E come se bastasse ad agitare ulteriormente le acque, la notizia diffusa da Sudpress di una possibile interdittiva antimafia in arrivo per il consorzio Gema, la ditta campana di Pagani (Salerno) che si è da poco aggiudicata la raccolta nel lotto Centro per i prossimi 7 anni e che è finita nel mirino della prefettura di Salerno per i contatti con gli amministratori del piccolo Comune di San Giuseppe Vesuviano (Napoli) sciolto per infiltrazioni della camorra. Gema già in passato era finita nell'occhio del ciclone dopo lo scioglimento per mafia del comune di Sant'Antino (sempre nel Napoletano) ma poi era stata accertata la sua estraneità alla criminalità organizzata tanto da essere  entrata nella white list della prefettura di Salerno. Ora il consorzio è in attesa di rinnovo del "bollino" da parte della prefettura che però averebbe aperto una nuova istruttoria per il pericolo di condizionamento della criminalità organizzata.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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