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Omicidio Chiappone a Riposto, c’è una terza persona indagata

Di Mario Previtera |

C’è una clamorosa svolta sulle indagini relative all’efferato omicidio del 27enne giarrese Dario Chiappone sgozzato la sera del 31 ottobre 2016 in via Salvemini a Riposto.

Per quel brutale delitto sono imputati Agatino Tuccio, 53 anni, giarrese e Salvatore Di Mauro, 54 anni, ambulante ripostese quest’ultimo tuttora latitante. In queste ore i carabinieri del nucleo investigativo di Catania starebbero indagando su una terza persona, indicata come “vicina” ai due imputati e che avrebbe avuto un ruolo attivo nell’omicidio, sulla cui identità vige al momento il massimo riserbo e che risponde della grave accusa di omicidio in concorso.

Dario Chiappone in quella tragica circostanza è stato trucidato con 18 coltellate all’addome e al torace, di cui due produttive della tipica lesione da “scannamento” al collo. La sera del delitto la vittima si era appartata in fondo ad una stradina buia alla periferia di Riposto. Il giovane è stato sorpreso dai killer a bordo di una Suzuky, in compagnia di una 41enne ripostese, commerciante, che ha assistito alla feroce esecuzione.

Le indagini dei carabinieri hanno registrato una prima svolta nei mesi successivi con il sequestro di una Ford Fiesta station wagon di colore grigio di proprietà di Salvatore Di Mauro (che nel frattempo si è reso irreperibile) utilizzata, secondo l’accusa, dagli assassini la sera del delitto, e ripresa da alcune telecamere di video sorveglianza presenti sulla scena del crimine.

Gli accertamenti compiuti in quell’auto hanno portato alla scoperta di alcune tracce ematiche rilevate sui tappetini. Cosi come alcune impronte digitali di Agatino Tuccio rilevate dai Ris di Messina su due delle tre buste di plastica, contenenti l’una dentro l’altra un grosso macigno, rinvenute sul luogo del delitto.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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