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Rifiuti a Catania, emergenza superata o rinviata? Tomarchio: «Città non puo’ finire ostaggio delle ditte»

L’assessore comunale all’Ecologia interviene dopo lo stop di venerdì che ha creato disagi in diverse zone

Di Maria Elena Quaiotti |

Rifiuti: l’emergenza è stata davvero superata o solo rinviata? «Venerdì sera – rileva Salvo Tomarchio, assessore all’Ecologia – alle 21 il turno nel Lotto Centro è stato coperto in parte con intervento extra delle ditte degli altri lotti, stamattina (ieri, ndr) Gema è uscita regolarmente».

Venerdì è stato infatti il giorno dello sciopero (senza adeguato preavviso e con un’adesione non prevista), indetto dai lavoratori del Consorzio Gema, mentre ieri mattina i sindacati (Fp Cgil, Uiltrasporti, Fiadel, Fit Cisl, Unilavoratori, Sifus Confali) e i vertici del Consorzio Gema (Alfonso Zito, direttore generale, Gabriele Calce, direttore tecnico, Fabrizio Patania, direttore unità territoriale Catania e Massimo Cosentino, direttore servizi Catania) hanno raggiunto un accordo sulla prosecuzione del confronto e l’immediata sospensione dell’assemblea prevista per domani (lunedì 26), che avrebbe rimesso il centro in una situazione critica.

È invece fissato per mercoledì 28 l’incontro ufficiale del Consorzio Gema con l’amministrazione, il sindaco Enrico Trantino e l’assessore Tomarchio, come già fatto per le altre due aziende, SuperEco che gestisce il lotto Nord e Ecocar per il lotto Sud. «Abbiamo voluto fissare gli incontri – precisa l’assessore – direttamente con i rappresentanti legali delle ditte, necessari specie in una fase così delicata e di conoscenza, perché le tematiche da affrontare sono diverse, tutte importanti e servono risposte immediate. Non sarebbero bastati solo i direttori operativi locali, senza mancare di rispetto per il loro lavoro ovviamente e che ringraziamo, ma non possiamo delegare e far trascorrere altro tempo».Per inciso, non serviva certo lo sciopero per rivelare le criticità cittadine, del resto presenti in tutti i lotti. Solo ieri mattina Tomarchio si è infatti recato a Monte Po dove, dice, «il problema è assurdo». Ma le foto dimostrano come sia più che mai necessario un intervento risolutivo a Cibali, San Cristoforo (ieri mattina alle otto ad esempio il Castello Ursino, sito culturale che meriterebbe rispetto e considerazione, mostrava al solito i segni della baldoria della sera precedente) e sono note anche le situazioni alla Plaia, a Librino.«Per ora tutto sommato abbiamo tenuto, ovviamente con difficoltà – aggiunge l’assessore – ieri (venerdì, ndr) ci sono state tante interlocuzioni tra uffici e ditta, ma la verità è che c’è una grande mancanza di regole: l’amministrazione non entra e non intende farlo, nelle tematiche interne alle aziende fornitrici specie di un servizio così delicato, ma interloquisce solo con la ditta. Resta il fatto che qualunque problema possa esserci all’interno delle aziende il servizio va comunque garantito, non solo i servizi essenziali. Il contratto va rispettato perché viene pagato, ma si parla anche di buon senso. In caso contrario saranno presi i provvedimenti previsti. Senza sconti. Non è più immaginabile che qualunque via di Catania possa essere lasciata piena di rifiuti e sporca, anche se si tratta di uno sciopero: la città non può finire ostaggio e sotto ricatto ed è estranea alla dialettica interna alle aziende».

L’assessore “scomoda” Abramo Lincoln per descrivere come intende agire: «Se ho tre ore per abbattere un albero, passo la prima ora per affilare l’ascia». Anche se appena insediato è stato messo di fronte ai noti e mai risolti problemi del porta a porta, del fenomeno delle micro discariche e la ancora scarsa attitudine dei cittadini a differenziare e conferire correttamente, oltre alla scarsa (se non inesistente) pulizia di strade e marciapiedi. L’ascia, dicevamo. «In questo momento stiamo ascoltando tutti, le ditte, le istanze dei cittadini e le proposte, per capire le difficoltà e il perché non si siano risolte – conclude Tomarchio – ovviamente abbiamo le nostre idee e stiamo tastando il polso in merito. Dopo di che procederemo a “tagliare l’albero”, non una metafora avvincente in tema di ecologia, ma rende l’idea dell’azione da compiere. La prossima settimana incontreremo i rappresentanti degli amministratori di condominio sull’ipotesi dei “cassonetti intelligenti”, che valuteremo insieme alle ditte, un presidio richiesto da più parti per evitare l’accumulo a terra».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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