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Coronavirus e disabilità, il doppio sacrificio di migliaia di famiglie

Di Redazione |

Dopo un mese di zone rosse e aree in quarantena anche per componenti delle associazioni che si occupano dei diversamente abili in Sicilia è tempo di bilanci.

«Per noi adesso comincia un percorso tutto in salita – spiega Salvo Mirabella, presidente dell’associazione “Come Ginestre”- le prossime settimane saranno decisive in tal senso. In questo momento tante persone che vivono con una disabilità intellettiva o motoria, insieme ai loro genitori e parenti più vicini, affrontano una situazione particolare. Le restrizioni, giustamente adottate dal Governo per contenere il contagio del Covid-19, sta costringendo moltissime famiglie a tenere in casa ragazzi che prima frequentavano scuole o centri di riabilitazione. Sono loro- prosegue Mirabella- che chiedono a noi associazioni di farci portavoce, nei confronti delle istituzioni preposte, per poter attivare iniziative mirate proprio a questi specifici casi».

Da qui la richiesta di rendere operativi progetti che tengano in considerazione le famiglie che vivono una pressione quotidiana più gravosa rispetto a molte altre. «Soprattutto chi ha un componente con una disabilità intellettiva e relazionale- è sempre il presidente di “Come Ginestre” a parlare- non può capire perfettamente i motivi per cui deve restare all’interno delle quattro pareti di una stanza».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA