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Coronavirus: «In Sicilia vedo atteggiamenti scorretti e movida irresponsabile»

Di Antonio Fiasconaro |

PALERMO. In Sicilia occorre rimanere con gli occhi bene aperti. Non bisogna assolutamente abbassare la guardia. Già da qualche giorno i dati che vengono diffusi dal ministero della Salute e dalla Protezione civile nazionale devono far riflettere. E’ fortemente preoccupato anche il prof. Cristoforo Pomara, professore ordinario di Medicina Legale al Policlinico di Catania e già componente del Comitato tecnico scientifico della Regione (il Cts è scaduto già il 13 luglio scorso).

Professore Pomara, cosa sta succedendo in Sicilia?«Vedo atteggiamenti scorretti, distanziamenti non rispettati. Una movida irresponsabile. Si rischia di vanificare il lavoro fatto e i risultati ottenuti. Che il virus circoli lo sanno anche i bambini, la differenza è che oggi questa realtà – che nel mondo vedi gli Usa miete migliaia di vittime – è quasi una notizia di coda. In molti, purtroppo, stanno sottovalutando la situazione. Occorre rimanere sempre vigili».

Però tanti hanno voluto riprendersi la vita dopo il lungo lockdown…«Non possiamo e non dobbiamo più bloccare le economie e le realtà produttive ma è da sciocchi non ricordare a noi stessi che oggi sappiamo come contrastare il Covid: mascherina, igiene e distanziamento sociale devono entrare nella nostra vita quotidiana, almeno per ora e sino a quando non avremo cura certa o il vaccino».

E adesso su cosa bisogna puntare? «Quella del Comitato tecnico scientifico è stata una esperienza impegnativa ma formativa e le linee di indirizzo tracciate sono ancora valide perché basate non su emozioni ma su un impianto scientifico di tipo metodologico. Il mio personale pensiero da risk manager medico legale è che bisogna puntare sul territorio e la mia esperienza con il Covid team di Siracusa ha confermato questa mia tesi. Oggi gli ospedali sono molto più preparati culturalmente e strutturalmente a resistere».

Quali possono essere i consigli? A chi andrebbero rivolti?«Il mio consiglio è a chi governa. Che si sfruttino ora questi mesi di calma apparente per fare formazione prevenzione e organizzazione della rete assistenziale e di prevenzione a 360 gradi. La Regione siciliana ha dimostrato di avere numeri e personalità per poterlo fare. Va fatto. Come cittadino ho piena fiducia e stima del governo regionale ma anche del parlamento tutto. Solo non bisogna mollare e bisogna guardare ora al prossimo futuro. Questo vale anche per Roma. Dare le colpe all’immigrazione è da miopi, e i focolai di Catania lo dimostrano. Dobbiamo convivere con l’immigrazione ma anche con i nostri comportamenti e con il turismo tanto che sia straniero, nazionale o di rientro dei numerosi siciliani che vivono fuori. Questo è».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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