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Coronavirus, la nuova moda la caccia all’untore e i fake su whatsapp

Di Redazione |

«Quando l’epidemia finirà, non è da escludere che ci sia chi non vorrà tornare alla sua vita precedente. Chi, potendo, lascerà un posto di lavoro che per anni lo ha soffocato e oppresso. Chi deciderà di abbandonare la famiglia, di dire addio al coniuge o al partner. Di mettere al mondo un figlio o di non volere figli. Di fare coming out. Ci sarà chi comincerà a credere in Dio e chi smetterà di credere in lui».

Condivido totalmente quanto ha dichiarato in questi giorni David Grossman. Può cambiare tutto o nulla. Ma quello che ho notato, con grande disappunto, è che la cattiveria, la superficialità, l’ignoranza hanno rappresentato un virus nel virus. Un nemico da combattere. Appena ci dicono che qualcuno è stato contagiato dobbiamo subito sapere chi è. La foto gira vorticosamente sui social e su whatsapp. Insieme a decine di messaggi audio in cui ci spiegano come il nuovo untore può uccidere centinaia di persone. Questo per creare allarmismi inutili, aumentare la paura e mettere in crisi chi è in prima linea.

Bill Gates, che con la sua Fondazione sta finanziando la ricerca per il vaccino, ha affermato in un incontro di cinque anni fa: «La prossima guerra che ci distruggerà non sarà fatta di armi ma di batteri. Spendiamo una fortuna in deterrenza nucleare, e così poco nella prevenzione contro una pandemia, eppure un virus oggi sconosciuto potrebbe uccidere nei prossimi anni milioni di persone e causare una perdita finanziaria di 3.000 miliardi in tutto il mondo».

E poi aggiungerei c’è l’altra guerra, quella delle cattiverie e delle fake su whasapp. Tanto per gradire.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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